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In duomo l’ultimo atto di Passio con Mozart e Vivaldi

Sabato 23 aprile, di fronte al solito pubblico di cinquanta-sessanta-settantenni, si è esibita la Cappella Musicale del Duomo di Novara per il concerto conclusivo di “Passio 2022”. Sono stati eseguiti “Exultate, Jubilate!” di Wolfgang Amadeus Mozart e “Gloria” e “Magnificat” di Antonio Vivaldi. “Passio” è il progetto che la diocesi di Novara porta avanti dal 2004 a cadenza biennale nel periodo quaresimale e pasquale, con una serie di iniziative a carattere culturale e spirituale che comprendono incontri, conferenze, mostre, concerti. Ieri sera i bravi musicisti e cantori della Cappella del Duomo di Novara, hanno voluto proporre il celeberrimo mottetto di Mozart, composto tra l’altro a Milano nel 1777, una delle sue composizioni giovanili.

Se la sono cavata piuttosto bene cantori e musici diretti dal Maestro Paolo Monticelli e il soprano Annalisa Ferrara, pur con la prevedibile dispersione del suono in uno spazio molto ampio come quello del Duomo di Novara. Di grande intensità anche “Gloria”, (il K 589) e il “Magnificat” per soprano, contralto e voci miste composti nel 1717 dal “Prete Rosso”, Antonio Vivaldi. Si sa che il luogo deputato per la musica sacra è un luogo sacro, e se vogliamo, anche il particolare momento storico che noi tutti stiamo attraversando, hanno fatto del suggestivo concerto del Duomo di Novara, un momento di intima riflessione, non solo sulla “sostanza del sacro”, ma anche sulla capacità della musica sacra di saper ritagliare, nella disordinata convulsione del nostro tempo ordinario, quel momento di riflessione introspettiva assolutamente necessaria, persino al di là della appartenenza ad un credo religioso.

Un bel concerto in una piovosa sera di primavera, in un luogo molto suggestivo, dovrebbe essere una scelta da fare per interrompere la banalità del vivere quotidiano. Numeroso il pubblico ma, spiace dirlo, sempre più assenti i giovani, ormai in gran parte attirati solo dall’horror vacui dei riti pagani del bere e del gozzovigliare.

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Mario Grella

Mario Grella

Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.

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