Giudiziaria

«Mi chiedeva soldi e diventava violento»

Un paio d’anni difficili, poi la denuncia, una sera di dicembre di cinque anni fa quando la donna aveva chiamato i carabinieri perché il figlio,

Spaccio, una condanna e un patteggiamento

Erano stati gli uomini della Guardia di Finanza di Novara, che stavano facendo un servizio di controllo specifico, a notare un’auto che, poco dopo la

Giudiziaria

Accusato di ricettazione di quadri, novarese assolto in Appello

Era finito a processo con l’accusa di ricettazione per alcuni quadri, che risultavano essere nella sua disponibilità ma che erano risultati essere di provenienza furtiva; condannato a 2 anni in primo grado, l’uomo, novarese cinquantenne difeso dall’avvocato Antonella Abisso, è stato assolto dai giudici della Corte d’Appello di Torino per

tribunale il caldo

Furto di bancali di caffè, cingalese a processo

Era la sera del 21 settembre del 2016 quando i carabinieri, sulla scorta di un’informazione che riferiva di alcuni furti di merce che si verificavano all’interno di un magazzino, si posizionarono all’esterno del Cim in attesa dell’uscita di un mezzo in particolare; e quando “quel” camion uscì, lo seguirono per

«Mi chiedeva soldi e diventava violento»

Un paio d’anni difficili, poi la denuncia, una sera di dicembre di cinque anni fa quando la donna aveva chiamato i carabinieri perché il figlio, che lei aveva allontanato da casa, si era ripresentato alla porta, cercando di entrare.       «In quegli anni era diventato violento, specialmente quando

Minacce per il parcheggio “conteso”, condannato a due mesi

Pomeriggio d’estate, tempo d’acquisti in saldo, parcheggi pieni e automobilisti in lenta perlustrazione alla caccia di un posto disponibile. Poi d’improvviso all’orizzonte qualcuno che, carico di borse e sacchetti, apparentemente sembra dirigersi verso la propria auto. Scatta l’ “inseguimento” e  l’immancabile domanda: “scusi, va via?”. E alla risposta positiva inizia

tribunale il caldo

Ventenne a processo per spaccio, l’accusa chiede 6 anni e mezzo

Si avvia a conclusione il processo nei confronti di un 23enne di nazionalità marocchina arrestato nel febbraio di quattro anni fa dai carabinieri di Arona, con l’accusa di essere uno dei pusher che vendevano droga nel fitto dei boschi tra Gozzano, Borgomanero, ma anche in altre zone limitrofe. Le indagini

“Mensa dei poveri”, slitta l’udienza preliminare

Si sarebbe dovuta svolgere questa mattina (lunedì) davanti al gup del Tribunale di Milano l’udienza preliminare per i 69 indagati nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri”, tra i quali anche il parlamentare novarese forzista Diego Sozzani; e invece l’udienza è stata rinviata al 25 maggio, con una calendarizzazione di udienze successive

A piedi lungo i binari, in aula per interruzione di pubblico servizio

Camminava barcollando lungo la banchina della stazione; qualche viaggiatore, intuita la pericolosità di quel comportamento e temendo il peggio, aveva allertato la polizia ferroviaria. Ma quando gli agenti sono usciti, di quella persona, in stazione, non c’era più alcuna traccia. Mancavano pochi minuti alle 19.30 del 3 febbraio di sei

Spaccio, una condanna e un patteggiamento

Erano stati gli uomini della Guardia di Finanza di Novara, che stavano facendo un servizio di controllo specifico, a notare un’auto che, poco dopo la mezzanotte di una sera di giugno di tre anni fa, si era fermata in una via di Romentino; dall’auto era scesa una donna che, con

«Non ho visto mia figlia per quattro anni»

«Per quattro anni non ho più avuto contatti con mia figlia; è tornata in Italia solo la scorsa settimana». A parlare, con l’aiuto di un interprete, una donna di nazionalità marocchina residente in provincia di Novara che nel 2016 aveva denunciato l’ex marito (si era separata in quell’anno) per sottrazione

tribunale il caldo

«Avevo perso il lavoro ma quando potevo versavo l’assegno»

«Avevo perso il lavoro, sono andato anche all’estero e non mi vergogno a dire che ho dormito anche per strada perché lo stipendio era basso ed erano tutti lavoretti; in certi momenti non avevo neanche i soldi per pagarmi un affitto».  A parlare, davanti al giudice un padre quarantenne chiamato