
Accoltellò un connazionale, 10 anni per tentato omicidio
Era la tarda serata del 7 ottobre scorso quando, in via San Francesco, a pochi passi dalla stazione, scoppiò una violenta lite fra alcuni cittadini
Era la tarda serata del 7 ottobre scorso quando, in via San Francesco, a pochi passi dalla stazione, scoppiò una violenta lite fra alcuni cittadini
14 anni e mezzo di reclusione per Alberto Pastore, 24enne di Cureggio, che nella notte tra il 25 e il 26 agosto dell’anno scorso sulla
L’accusa le contestava l’omicidio volontario, per non aver prestato cure e assistenza dopo il parto in casa alla neonata che era morta per cause naturali
Prima, quando vivano sotto lo stesso tetto, insulti, minacce e vessazioni varie; poi, quando lei aveva deciso di lasciarlo e tornare dalla madre, erano iniziati
I contorni di quella che era iniziata come una discussione all’interno di un locale non sono stati ben chiariti, forse un apprezzamento o uno sguardo
Rito abbreviato per Alberto Pastore, il 23enne di Cureggio che nella notte tra il 25 e il 26 agosto dell’anno scorso accoltellò Yoan Leonardi, l’amico
Era entrato come un normale cliente in un negozio di parrucche di Novara; aveva chiesto di poterne visionare qualcuna, poi, trovata quella che gli pareva
Si erano frequentati per un po’ di tempo, il rapporto sembrava funzionare bene e così avevano deciso di andare a vivere insieme. Ma poco più
Due anni e 8 mesi ciascuno per circonvenzione di incapace. La sentenza è stata emessa oggi pomeriggio in Tribunale a Novara nei confronti di due
Una lunga requisitoria durata poco meno di tre ore nel corso della quale il pubblico ministero Ciro Caramore ha ripercorso tutta la vicenda ed analizzato,
Era la tarda serata del 7 ottobre scorso quando, in via San Francesco, a pochi passi dalla stazione, scoppiò una violenta lite fra alcuni cittadini di origine marocchina; una discussione, probabilmente rinfocolata dalle abbondanti libagioni, che poi culminò in un’aggressione quando nelle mani di uno di loro comparve un coltello
14 anni e mezzo di reclusione per Alberto Pastore, 24enne di Cureggio, che nella notte tra il 25 e il 26 agosto dell’anno scorso sulla strada che da Borgo Ticino porta a Comignago, colpì a coltellate, al culmine di una lite per motivi di gelosia, l’amico di sempre, Yoan Leonardi,
L’accusa le contestava l’omicidio volontario, per non aver prestato cure e assistenza dopo il parto in casa alla neonata che era morta per cause naturali pochi istanti dopo la nascita, e per questo ne aveva chiesto la condanna a 25 anni di reclusione; la Corte d’Assise ha derubricato il reato
Prima, quando vivano sotto lo stesso tetto, insulti, minacce e vessazioni varie; poi, quando lei aveva deciso di lasciarlo e tornare dalla madre, erano iniziati messaggi e appostamenti. Così almeno aveva denunciato la donna che alla fine non aveva più retto a quella situazione e lo aveva denunciato. L’uomo, trentenne
I contorni di quella che era iniziata come una discussione all’interno di un locale non sono stati ben chiariti, forse un apprezzamento o uno sguardo di troppo, forse semplicemente vecchie ruggini, sta di fatto che in breve tra quei due gruppi di giovani, gli uni originari della Repubblica Dominicana, gli
Rito abbreviato per Alberto Pastore, il 23enne di Cureggio che nella notte tra il 25 e il 26 agosto dell’anno scorso accoltellò Yoan Leonardi, l’amico di sempre, al culmine di una lite, sulla strada tra Borgo Ticino e Comignago. Il pubblico ministero Giovanni Castellani ha chiesto 17 anni di reclusione
Era entrato come un normale cliente in un negozio di parrucche di Novara; aveva chiesto di poterne visionare qualcuna, poi, trovata quella che gli pareva andasse bene, aveva chiesto di provarla e potersi vedere allo specchio. Era andato in bagno ma quella che avrebbe dovuto essere una faccenda da sbrigare
Si erano frequentati per un po’ di tempo, il rapporto sembrava funzionare bene e così avevano deciso di andare a vivere insieme. Ma poco più di un anno dopo l’inizio della convivenza erano emersi i primi problemi e le prime incomprensioni. «Era possessivo, mi controllava» aveva raccontato la donna in
Due anni e 8 mesi ciascuno per circonvenzione di incapace. La sentenza è stata emessa oggi pomeriggio in Tribunale a Novara nei confronti di due quarantenni, marito e moglie. Parti civili nel processo due coniugi sessantenni, con l’avvocato Paolo Mastrosimone. «Avevamo conosciuto lei per caso – avevano raccontato in aula
Una lunga requisitoria durata poco meno di tre ore nel corso della quale il pubblico ministero Ciro Caramore ha ripercorso tutta la vicenda ed analizzato, punto a punto, tutti gli elementi sui quali si fonda l’accusa e che ha portato il sostituto a formulare la richiesta di condanna alla pena
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