Elezioni comunali: a Castelletto sono in cinque a correre

Fra sorprese e ritorni eccellenti sono in quattro – Besozzi, Giovannetti, Pierucci e Sibilia, gli ultimi tre di centrodestra – a sfidare il primo cittadino uscente Stilo per impedirgli di ottenere un secondo mandato

La competizione elettorale per stabilire chi amministrerà Castelletto Ticino nei prossimi cinque anni è quella che alla vigilia ha fatto registrare (insieme ad Arona) le maggiori sorprese, con tanto di ritorni eccellenti accompagnati da non poche polemiche. Sono infatti quattro i candidati che contenderanno la fascia tricolore a Massimo Stilo, eletto nel 2019 dopo essere stato in precedenza vicesindaco. L’attuale primo cittadino, gode del sostegno (non solo locale) del Pd, si ripresenta alla guida della lista “Per Castlletto” per completare un programma «che ha contribuito al rilancio del paese, tenuto conto il periodo della pandemia, nel corso della quale i cittadini hanno mostrato grande senso di responsabilità. Il Comune ha i conti in ordine, molti interventi sono stati avviati grazie al fatto che siamo riusciti a intercettare 800 mila euro di fondi del Pnrr, mentre oltre un milione è stato destinato al sociale e nei servizi alla persona. Abbiamo salvato il punto prelievi locale e gettato le basi per un poliambulatorio con i medici di base presso l’ex casa di riposo».


A cercare di sbarrare il passo a Stilo, in un vero e proprio “derby” nel centrosinistra, ci sarà però Matteo Besozzi, già sindaco (ed ex presidente della Provincia) dal 2009 per dieci anni, che dell’attuale primo cittadino è stato vice. Besozzi, seguito da alcuni “fedelissimi” (tra cui l’ex assessora e oggi consigliera a Palazzo Natta Marta Moalli) ha fondato la lista “Progetto Castelletto”, attraverso la quale punta a riprendersi la guida del paese: «Mi rimetto in gioco – ha detto Besozzi, la cui presa di posizione gli è costata l’allontamento dal Pd del quale è stato anche segretario provinciale – perché vedo che il paese è fermo e abbandonato. Ho in mente progetti ambiziosi per attrarre investimenti e puntiamo su tre elementi: una città della persona, sostenibile e del futuro, pertendo da un maggiore ascolto da parte dei cittadini, per rendere la località più fruibile».


Con un centrosinistra diviso l’attuale minoranza avrebbe potuto andare a nozze, invece anche lo schieramento di centrodestra si presenta diviso in tre pezzi. A capo della lista “Bene Comune” si presenta Michele Giovannetti, area Fratelli d’Italia, consulente finanziario e presdiente della Croce Rossa di Arona: «Siamo noi la vera alternativa – dice – per portare Castelletto fuori da un immobilismo che l’aha governata per due decenni. Nel nostro programma abbiamo messo la cura alla persona, una valorizzazione anche estetica del paese, diverse opere pubbliche ma anche stimolare la crescita economica, valorizzando Castelletto come polo di attrazione turistica».


Invoca il cambiamento anche Giorgio Pierucci, sceso in campo alla guida di “Castelleto da vivere”. Vicino alla Lega, presenta un programma variegato, anche se in testa ha collocato «la sicurezza, attraverso l’assunzione di nuovi agenti della Polizia locale, maggiore videosorveglianza e maggiore presenza delle forze dell’ordine, oltre a un miglioramento dell’illuminazione. Pontiamo anche a nuove politiche per gli anziani, allo sviluppo del territorio attraverso una serie di interventi urbanistici e creando un tavolo di lavoro per ascoltare le esigenze dei commercianti».


Ultimo a presentarsi in ordine di tempo è Paolo Sibilia, esponente politico di lungo corso a Castelletto per essere stato assessore, consigliere comunale e provinciale nelle fila di Forza Italia, della quale è oggi coordinatore in paese. Capeggia “La quinta lista – Aria nuova”, una formazione che, «molto semplicemente vuole dare voce a tutti quei cittadini che non si riconoscono nelle altre quattro. Abbiamo in mente una serie di proposte, tra cui la vendita del Palzzetto dello sport e nel contempo provuovere la crescita del centro storico con incentivazioni per la ristrutturazione degli immobili. Tante situazioni non sono state gestite al meglio da chi ha amministrato e, se dovessimo essere eletti, cercheremo di porre rimedio».

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Luca Mattioli

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