Andata riscattata e infilata la 12esima in fila. Nuovo successo per il Bc Trecate nel campionato di serie C Gold, che nella prima giornata di ritorno batte in casa Crocetta Torino 76-69. Un riscatto importante, soprattutto perché all’andata, gara d’esordio, i trecatesi mentalmente non erano nemmeno scesi in campo. Un ko netto e che ha fatto male, ma ha fatto male il giusto per trasformare la delusione in energia.
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«Abbiamo commesso comunque diversi errori e abbiamo tanta strada da fare, ma siamo più rodati e questo è importante. Non c’erano pressione o paura naturalmente, ma il pensiero della sconfitta c’era e siamo contenti di aver ottenuto un risultato positivo»: è Julian Danelutti a parlare, il centro classe 1988, uno dei volti nuovi di questa stagione. Volto nuovo che ha dato subito qualità al gruppo e che in ogni partita si rivela fondamentale. La formazione ora ha all’attivo 12 vittorie, un girone praticamente. Il calendario prevede un tour de force per la squadra di Stefano Gambaro: già domenica 26 alle 18 l’appuntamento è a Serravalle, terza forza del campionato a 18 punti, due meno dei trecatesi. «La squadra è cambiata molto rispetto all’andata, non sarà facile, come non lo è nessuna partita, ma in particolare quello che ci aspettano in questo mese cruciale. Ciò che conterà sarà giocare bene e poi fare i conti a fine partita». Le insidie infatti ci sono partita dopo partita: «Capiterà che perderemo, perché sarà così e preferisco farlo ora che perdere poi una gara cruciale ai play off per esempio, – continua Danelutti – Ci sono altre squadre al nostro livello, noi per ora abbiamo sempre approcciato bene e in quelle partite dove invece l’approccio è mancato abbiamo comunque risposto bene, quindi è bello, non è una situazione che si vive ogni stagione. Quando perderemo cosa faremo? Conterà tantissimo la reazione». Per essere la prima esperienza senior in Piemonte l’entusiasmo del centro classe ’88 è tanta: «Arrivo da dieci anni di campionati lombardi, – dice – mi trovo benissimo, sia perché torno in palestre dove ho giocato da ragazzino essendo cresciuto nel settore giovanile di Casale, sia perché società, coach e compagni ti fanno capire di essere capitato in una famiglia, chi è qui è legato alla società. Poi certo anche vincere non fa male e questo entusiasmo si fa sentire», chiude sorridendo.
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