Un 2 giugno ridotto all’essenziale. Così è stata la Festa della Repubblica di quest’anno: poco pubblico posizionato dietro le transenne che delimitavano lo spazio del monumento ai Caduti di viale IV Novembre, e una sola corona d’alloro, simbolicamente deposta nel neo prefetto di Novara Pasquale Gioffré, che ha lasciato alla sua segretaria Marina Rabellotti il compito di leggere il messaggio del capo dello Stato Sergio Mattarella. Poche anche le autorità civili e militari presenti, tutte munite, così come il personale impegnato a garantire un discreto servizio d’ordine, degli strumenti protezione individuale.
Se poco più di un mese fa, in occasione del 25 Aprile, aveva in qualche modo colpito che quella ricorrenza venisse celebrata nel cortile del Broletto alla sola presenza del sindaco Alessandro Canelli e di una rappresentante dell’Anpi, almeno in questa occasione si può invece affermare che il peggio, forse, sia davvero passato. E che forse dal prossimo anno si presenziare a una Festa della Repubblica con la banda, il picchetto d’onore schierato per la rassegna, i gonfaloni dei Comuni della provincia, i labari delle associazioni combattentistiche, ma soprattutto con il pubblico, la gente. Mancata davvero quest’anno.
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