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Mobilitazione al Maggiore a sostegno del personale sanitario: «Ai lavoratori serve stabilità»

In numero contenuto davanti all’ospedale per rispettare in pieno le regole in vigore in questo momento e non creare assembramento.

Bandiere Fp Cgil Novara e Vco, Cisl Fp piemonte Orientale e Uil Fpl Novara ieri, venerdì 13 novembre, al Maggiore di Novara. I sindacati hanno risposto presente alla manifestazione organizzata a livello nazionale. Presente anche il consigliere regionale Domenico Rossi.

 

 

 

“Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini”. Questo lo slogan dell’iniziativa promossa con l’obiettivo di sostenere in modo concreto il personale sanitario. «Possiamo dire sia andata bene, sia a livello territoriale, sia nazionale – dice Paolo Del Vecchio Segretario Generale Fp Cgil Novara e Vco – il sostegno al personale sanitario deve essere concreto». Tra i punti di cui ci si può ritenere soddisfatti c’è la revoca da parte della Regione Piemonte del provvedimento che sospendeva le ferie e i permessi di tutto il personale ssr.

«Stiamo parlando di persone, di lavoratori che hanno già vissuto il trauma della prima ondata di Covid e che ora vivono il secondo in modo ancora più accentuato, – dice Del Vecchio – Il giorno di stacco e le ferie non possono essere negate». Tanti i punti che riguardano il personale sociosanitario: «I bandi per assunzione con esclusioni di persone che non siano dell’Unione europea? Non sappiamo se sia voluto o meno, non ci interessa indagare la causa, ma risolvere il problema. Il Decreto Cura Italia prevede che possano essere assunte anche persone extra Unione Europea, chiediamo che questo aspetto sia rivisto in modo tale che ci sia più bacino di utenza».

Assunzioni, altro tema delicato: «Le persone hanno bisogno di stabilità, abbiamo ottenuto nei giorni scorsi di ampliare i bandi a tempo determinato da uno a tre anni. Anche questo è utile a chi svolge questo lavoro, ma non basta. Altre regioni hanno aperto ai contratti a tempo indeterminato e il personale precario, come è naturale, si rivolge la dove riesce ad avere più tutele. Sulla sicurezza riteniamo che sia doveroso sottoporre a sorveglianza sanitaria stretta ogni 14 giorni il personale sanitario sia pubblico sia delle cliniche private, anch’esse coinvolte nella gestione dei pazienti con infezione da Covid19».

Aggiunge Del Vecchio «Non dimentichiamo anche il rinnovo del ccnl, sul quale chiediamo la modifica di norme nazionali che vietano l’aumento dei fondi di produttività che rischiano di impoverirsi se vengono assunte più persone, col risultato di maggiore carico, maggiore stress e minore riconoscimento economico.  È ormai acclarato che senza un servizio sanitario pubblico forte, ben strutturato e ben retribuito, la salute dei cittadini è messa in serio pericolo come gli eventi stanno dimostrando. Nuovamente solo l’abnegazione del personale stesso (in tutti i servizi) sta tenendo e fa da arginare ad una tempesta ancora più forte della prima».

Sono altri due inoltre gli aspetti su cui riflettono i sindacati, la cui posizione è stata davvero presa come spunto dalla Regione Piemonte per intervenire nella lotta contro il Covid: «Pare che presto verranno create Rsa per i malati di Covid e Rsa “pulite”. E’ un punto che avevamo presentato nella cabina di regia con apposito documento unitario condiviso con le categorie dei lavoratori, dei pensionati e delle tre confederazioni, ed è tutto Novarese. Sarebbe davvero importante questa svolta per mettere una migliore gestione del problema, – dice Del Vecchio – e siamo contenti anche dell’apertura dei Covid hotel, altra idea tutta novarese che avevamo chiesto durante i confronti».

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Elena Mittino

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