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L’Upo cresce, +8% di matricole. Il rettore: «Siamo a 17 mila studenti, cerchiamo bandi e guardiamo al futuro»

Tra i pochi atenei italiani a registrare un tasso di incremento. I numeri parlano di una spinta verso l'area scientifica

L’Università del Piemonte Orientale cresce ancora ed è tra i pochi atenei italiani a registrare un tasso di incremento (+8%) del numero di immatricolati per l’anno accademico 2021/2022, a fronte di un calo a livello nazionale del 5,2%, rispetto ai dati dell’anno precedente. In particolare l’Upo si posiziona al terzo posto tra gli atenei di medie dimensioni, con le sue 3.773 matricole pure, cioè studentesse e studenti che iscrivono a una università per la prima volta.

A certificarlo è “Talents Venture”, società di consulenza specializzata in servizi di orientamento e sviluppo di soluzioni a sostegno dell’istruzione universitaria, che ha elaborato gli open data messi a disposizione dell’Ufficio statistica del ministero, aggiornati a marzo 2022. I dati si riferiscono in particolare alle persone che sono entrate per la prima volta nelle università italiane nei corsi di laurea triennali e magistrali e a ciclo unico.

Per l’Università del Piemonte Orientale si tratta della conferma di un trend positivo; l’ateneo ha infatti visto crescere le proprie immatricolazioni costantemente, anche in anni particolarmente difficili quando, come quest’anno, i dati nazionali registravano un calo generale.

«Siamo molto felici di un incremento così importante in un momento in cui il trend generale è in calo – afferma il rettore Giancarlo Avanzi -. Ancora una volta dimostriamo di essere un punto di riferimento non solo per il territorio allargato che comprende anche un buon 30% di studenti provenienti da oltre Ticino».

L’andamento dei singoli corsi di laurea rispecchia quello nazionale, che vede una crescita delle immatricolazioni nelle aree medico-sanitaria, informatica, biologica e biotecnologica. I corsi di laurea Upo che registrano il maggiore incremento sono infatti: Scienze biologiche (+ 23%), Informatica (+ 20%), Lingue straniere moderne (+ 19%), Biotecnologie (+ 17%), Medicina e chirurgia (+ 16%) e Giurisprudenza (+ 13%) con una forte spinta, appunto, nell’area scientifica e quasi assente in quella umanisitca.

«Siamo un’università generalista, ma non abbiamo tutti i corsi – prosegue Avanzi -. Il ministero ci ha sollecitati a sostenere chi ha vocazione per l’insegnamento di materie scientifiche perché mancano professori di matematica, fisica e noi abbiamo deciso di portare avanti questa politica. Quest’anno, finalmente in presenza, abbiamo fatto una forte campagna di orientamento e ci aspettiamo per l’anno prossimo i risultati sperati. Siamo a 17 mila studenti, per la fine del mio mandato crediamo di poter raggiungere i 20 mila».

«Tanti studenti significa tanti insegnanti, ma c’è bisogno anche di tante risorse – conclude il rettore -. Per questo motivo siamo sempre alla ricerca di nuovi bandi per cofinanziare i progetti che ci attendono nel futuro, come quello per lo studentato all’ex Centro sociale per un valore di 15 milioni di euro. A Vercelli è stato aperto un secondo dipartimento e ad Alessandria c’è il progetto per il campus. Insomma, una crescita coerente sulle tre sedi anche rispetto alle richieste dei territori».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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