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“Laboratori parità di genere”: al via nelle scuole medie del territorio novarese

Uno degli obiettivi principali è educare alla parità per prevenire la violenza di genere

Dopo due anni di lavoro in sostegno alle donne vittime di violenza, il progetto di sensibilizzazione ideato dal Centro Antiviolenza area nord novarese prende vita iniziando dalle scuole medie. «Sappiamo quanto sia importante parlare con le nuove generazioni, proporre delle alternative alla società maschilista in cui viviamo, smascherare gli stereotipi per far sì che la violenza non si radicalizzi e le donne possano vivere ancora più libere nel futuro”, ha spiegato la coordinatrice del CAV e del progetto, Chiara Zanetta (in foto a sinistra), che aggiunge: «Senza parità all’interno dell’ambiente familiare, del mondo della scuola prima e del lavoro poi, la violenza verso le donne non verrà mai sradicata».

I laboratori, condotti dalla dott.ssa Giulia Visentin, psicologa, hanno come tema il riconoscimento degli stereotipi e pregiudizi nella quotidianità, analizzando per esempio i messaggi pubblicitari a cui veniamo esposti. Le modalità interattive e l’uso di strumenti e giochi aiuteranno i ragazzi ad approcciarsi all’argomento e a fare loro i contenuti e le riflessioni.

Valore aggiunto dell’iniziativa è la sua completa gratuità, sia per le scuole che per studenti e studentesse, resa possibile dalle raccolte fondi e dalle manifestazioni realizzate sul territorio intorno al 25 novembre, giornata contro la violenza di genere: la serata di teatro ideata da …..e resa possibile dai soci coop a Oleggio, la vendita delle coperte fatte a maglia della consulta delle associazioni di Oleggio, la donazione del comune di Gattico, il contributo del Lions Club, la serata di teatro organizzata dai soci coop ad Arona.

I primi laboratori, in partenza nel mese di febbraio, verranno realizzati nelle seconde medie di Arona, Varallo Pombia e Borgoticino, patrocinati dalla Provincia di Novara e dall’ASL NO. Ne seguiranno altri, con l’obiettivo di coinvolgere non solo studenti e studentesse ma anche le loro famiglie e gli insegnanti e le insegnanti, (all’interno di un progetto di formazione e prevenzione che vedrà coinvolte, tra gli altri protagonisti, anche le forze dell’ordine locali).

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