Casaleggio

In Piemonte una nuova cura per la leucemia linfatica cronica

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Dopo l’approvazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), è ora disponibile in Piemonte una nuova combinazione di farmaci, senza chemioterapia, che per la prima volta può essere prescritta per una durata fissa nei pazienti con leucemia linfatica cronica, uno dei tumori del sangue più diffusi.

«Si tratta di una nuova classe di farmaci che è in grado di aumentare il numero di remissioni complete e il tasso di risposta complessivo nei pazienti che non hanno risposto alle terapie precedenti garantendo un’ottima tollerabilità – dichiara Gianluca Gaidano, direttore della struttura complessa di Ematologia dell’ospedale Maggiore -. La nuova terapia, ora disponibile, per la prima volta può essere prescritta per una durata definita e non a vita: ovvero dopo 24 mesi i pazienti potranno interrompere l’assunzione del farmaco».

 

 

Ogni anno in Italia circa 1.200 persone ricevono una diagnosi di leucemia linfatica cronica, la forma di leucemia dell’adulto più frequente nel modo occidentale. Si tratta di una malattia tumorale cronica del sistema linfatico che colpisce il midollo osseo, il sangue e le strutture linfatiche, caratterizzata da un’incidenza elevata nella terza età. In questi pazienti la prognosi è spesso particolarmente sfavorevole. L’ematologia italiana è fra le prime al mondo nella cura delle leucemie e linfomi con una rete di centri specializzati di eccellenza come il reparto di Ematologia, un centro riconosciuto internazionalmente come modello di integrazione tra ricerca, diagnostica avanzata e clinica.

«L’ematologia è una realtà di estrema complessità oltre che di alta specializzazione – afferma Gaidano – l’ospedale di Novara dispone di ematologi specializzati nella diagnosi e nelle terapie avanzate delle malattie del sangue e della leucemia linfatica cronica ed è un centro di riferimento nazionale. Attualmente seguiamo annualmente più di 500 pazienti con leucemia linfatica cronica. La nuova terapia consentirà loro di vivere più a lungo, con la possibilità di interrompere il trattamento dopo due anni. Inoltre, la durata fissa di trattamento senza chemioterapia prevede un costo definito, con il potenziale per generare risparmi per il sistema sanitario regionale».

La nuova terapia ha ottenuto la rimborsabilità come primo e unico trattamento a durata fissa di 24 mesi e senza chemioterapia per i pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante/refrattaria che hanno ricevuto almeno una terapia precedente. Il farmaco va assunto per via orale ma comunque sempre somministrato da mani esperte e in centri ematologici di riferimento esperti in tali terapie per adattare la cura alle esigenze specifiche del singolo paziente, ottimizzandone l’efficacia e controllando gli eventuali effetti collaterali.

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