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Il mercato coperto c’è. «I nostri banchi sono aperti e funzionanti»

«Stiamo lavorando poco, è inutile negarlo, ma paradossalmente crediamo che la cosa sia dovuta al fatto che tanta gente non sa che il mercato coperto, per quanto riguarda il settore dei generi alimentari, è aperto e funzionante». Massimo Volonté e Mauro Zaffaroni, due operatori della struttura di viale Dante, attribuiscono anche a questa ragione il calo delle vendite di queste ultime settimane, uno dei risvolti dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. In effetti, nella mattinata di oggi, giovedì 16 aprile, tutti i banchi, dalle macellerie ai formaggi sino alle rivendite di pane e all’ortofrutta, sono aperti ma la clientela scarseggia. Quasi non servirebbero le raccomandazioni al rispetto delle “distanze di sicurezza” fornite all’ingresso da un paio di agenti della polizia municipale. L’atmosfera è decisamente rilassata e non mancano neppure battute da parte di qualche utente alle prese con guanti e mascherine.

 

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«Gli ultimi giorni della scorsa settimana – hanno aggiunto – in concomitanza con le festività pasquali è andata un pochino meglio, ma non abbastanza. Eppure garantiamo gli stessi prodotti di sempre, con in più il servizio al domicilio. C’è stata mancanza di informazione, tanti continuano a riversarsi nei centri di distribuzione medio grandi come se fossero gli unici ad operare».

Quindi sembrerebbe che per il mercato coperto non valga quanto affermato negli ultimi tempi secondo la quale l’attuale situazione avrebbe favorito la “riscoperta” degli esercizi di vicinato. Per i nostri interlocutori «c’è chi preferisce il supermercato, ma solo perché è convinto che sia una comodità. Invece deve comunque, nella maggior parte dei casi, utilizzare l’autovettura, e poi munirsi di tanta pazienza, preparandosi a code all’ingresso o alle casse».

Tutto questo «non da noi e nemmeno dei piccoli negozi. Tra l’altro il rifornimento e la freschezza dei nostri prodotti è assolutamente garantita». Le ultime parole di Volontè e Zaffaroni sono quasi un appello: «Occorre davvero che si sappia che siamo aperti e che abbiamo bisogno di lavorare».

 

 

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Luca Mattioli

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