«La gestione dell’emergenza sanitaria in Piemonte, sommata ai gravi danni provocati dalla riduzione dei finanziamenti e dalle scelte sulla politica sanitaria degli ultimi anni, ci consegnano una situazione grave e fuori controllo. Errori, superficialità, disorganizzazione hanno penalizzato quello che era ritenuto uno dei migliori sistemi sanitari regionali, facendo pagare agli operatori sanitari ed alla popolazione un prezzo altissimo sia in termini di numero di contagi sia di vite umane».
Secondo i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil: «Non basta ritoccare la task force regionale per risolvere i problemi esistenti. Oggi il presidente Cirio parla di rilancio della medicina territoriale, ma è fondamentale individuare ed attivare concretamente i percorsi utili all’uscita dall’emergenza e alla costruzione di una vera rete di servizi territoriali, che come organizzazioni sindacali proponiamo da anni a tutte le amministrazioni regionali che si sono succedute. Serve un dialogo, più volte richiesto e negato in questo drammatico periodo, su molteplici aspetti che devono vedere coinvolte le confederazioni sindacali».
«È evidente – concludono – che non c’è altro tempo da perdere e che non siamo disponibili a tollerare oltre lo scempio in atto verso i cittadini e gli operatori».
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