Sin dai tempi antichi, la Natività di Gesù è stata uno dei temi principali dell’arte: san Francesco, con la sua invenzione della tradizione del presepe, nel Natale del 1223, ha inaugurato una rappresentazione destinata a moltiplicarsi. A partire dal XIII secolo, infatti, ha preso sempre più piede l’usanza di allestire scenografie popolate da figuranti o da statue e statuine con i personaggi della scena natalizia: Gesù tra Maria e Giuseppe, il bue e l’asinello, i Magi, gli angeli, i pastori e personaggi della vita quotidiana di ciascun tempo.

Negli anni scorsi le chiese, le vie e le piazze della nostra città hanno sempre accolto rappresentazioni più o meno tradizionali della Natività, anche con la riproposizione del Presepe vivente di fronte alla Cattedrale. Quest’anno, complice l’emergenza sanitaria, tutte queste attività hanno subito una battuta d’arresto ma ci sono due luoghi simbolo della città – il Battistero della Cattedrale e la Cappella dei Caduti in piazza Puccini – che hanno mantenuto la tradizione.

Da anni posizionato nel quadriportico, il Presepe della Cattedrale quest’anno è stato allestito all’interno del Battistero, occupando tre nicchie del suggestivo edificio, il più antico della città. Nell’andito in corrispondenza dell’imponente Giudizio Universale, affrescato da Giovanni De Campo alla metà del XV secolo, è stata ricreata la scena della Natività, con la Vergine, san Giuseppe, gli animali e i pastori con le loro greggi e, al centro, Gesù Bambino, che sarà collocato la sera del 24 dicembre, come tradizione. Nella nicchia di sinistra sono stati inseriti alcuni personaggi della vita quotidiana, mentre in quella a destra della scena centrale sono posizionati i Re Magi, in cammino verso Betlemme. Il Presepe è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 12 e dalle 15 alle 18, mentre la domenica ed i giorni festivi è aperto dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.

Sempre aperto e visibile alla città, invece, il presepe allestito dalla Confraternita di San Giovanni Battista Decollato ad fontes all’interno della Cappella dei Caduti, in affaccio sulla piazzetta antistante la chiesa. Tradizionalmente nella prima cappella di sinistra del suggestivo edificio barocco, quest’anno la Natività è stata ricreata all’interno della cappella esterna, a cui ci si deve affacciare per poterlo ammirare. Anche per questa rappresentazione è stata scelta la modalità tradizionale, arricchita da un gioco di luci per renderlo meglio visibile anche da lontano.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Francesca Bergamaschi

Francesca Bergamaschi

Francesca Bergamaschi Nata a Novara nel 1978 laureata in Lettere Moderne presso l'Università del Piemonte Orientale, specializzata in Storia dell'Architettura Medievale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Ha poi conseguito un master in "Management per i Beni e le Attività Culturali" presso la Facoltà di Economia dell'Università del Piemonte Orientale. Autrice di monografie, articoli di carattere storico-artistico e progetti scientifici per esposizioni temporanee, affianca all'attività di guida turistica abilitata anche l'attività giornalistica. Docente di lettere nelle scuole superiori, dal 2013 è consigliere della Società Storica Novarese. nonchè membro del comitato di redazione del Bollettino Storico per la Provincia di Novara.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

I presepi in città

Sin dai tempi antichi, la Natività di Gesù è stata uno dei temi principali dell’arte: san Francesco, con la sua invenzione della tradizione del presepe, nel Natale del 1223, ha inaugurato una rappresentazione destinata a moltiplicarsi. A partire dal XIII secolo, infatti, ha preso sempre più piede l’usanza di allestire scenografie popolate da figuranti o da statue e statuine con i personaggi della scena natalizia: Gesù tra Maria e Giuseppe, il bue e l’asinello, i Magi, gli angeli, i pastori e personaggi della vita quotidiana di ciascun tempo.

Negli anni scorsi le chiese, le vie e le piazze della nostra città hanno sempre accolto rappresentazioni più o meno tradizionali della Natività, anche con la riproposizione del Presepe vivente di fronte alla Cattedrale. Quest’anno, complice l’emergenza sanitaria, tutte queste attività hanno subito una battuta d’arresto ma ci sono due luoghi simbolo della città – il Battistero della Cattedrale e la Cappella dei Caduti in piazza Puccini – che hanno mantenuto la tradizione.

Da anni posizionato nel quadriportico, il Presepe della Cattedrale quest’anno è stato allestito all’interno del Battistero, occupando tre nicchie del suggestivo edificio, il più antico della città. Nell’andito in corrispondenza dell’imponente Giudizio Universale, affrescato da Giovanni De Campo alla metà del XV secolo, è stata ricreata la scena della Natività, con la Vergine, san Giuseppe, gli animali e i pastori con le loro greggi e, al centro, Gesù Bambino, che sarà collocato la sera del 24 dicembre, come tradizione. Nella nicchia di sinistra sono stati inseriti alcuni personaggi della vita quotidiana, mentre in quella a destra della scena centrale sono posizionati i Re Magi, in cammino verso Betlemme. Il Presepe è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 12 e dalle 15 alle 18, mentre la domenica ed i giorni festivi è aperto dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.

Sempre aperto e visibile alla città, invece, il presepe allestito dalla Confraternita di San Giovanni Battista Decollato ad fontes all’interno della Cappella dei Caduti, in affaccio sulla piazzetta antistante la chiesa. Tradizionalmente nella prima cappella di sinistra del suggestivo edificio barocco, quest’anno la Natività è stata ricreata all’interno della cappella esterna, a cui ci si deve affacciare per poterlo ammirare. Anche per questa rappresentazione è stata scelta la modalità tradizionale, arricchita da un gioco di luci per renderlo meglio visibile anche da lontano.

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Francesca Bergamaschi

Francesca Bergamaschi

Francesca Bergamaschi Nata a Novara nel 1978 laureata in Lettere Moderne presso l'Università del Piemonte Orientale, specializzata in Storia dell'Architettura Medievale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Ha poi conseguito un master in "Management per i Beni e le Attività Culturali" presso la Facoltà di Economia dell'Università del Piemonte Orientale. Autrice di monografie, articoli di carattere storico-artistico e progetti scientifici per esposizioni temporanee, affianca all'attività di guida turistica abilitata anche l'attività giornalistica. Docente di lettere nelle scuole superiori, dal 2013 è consigliere della Società Storica Novarese. nonchè membro del comitato di redazione del Bollettino Storico per la Provincia di Novara.