Casaleggio

Malpensa gestione sostenibile: Parco diviso, Sea coinvolge solo la sponda lombarda; la piemontese chiede collaborazione

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Gestione sostenibile dell’aeroporto di Milano Malpensa: arriva l’accordo fra Sea, la società di gestione degli aeroporti di Milano Malpensa e Milano Linate e il Parco Regionale Lombardo della Valle del Ticino, ma manca quello piemontese, ossia l’ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore. Richiesta immediata di poter essere coinvolti: «La valle del Ticino ha sì due sponde, ma da considerarsi indissociabili tra loro quando il tema del dibattito riguarda la gestione sostenibile di un territorio. Ecco perché non chiediamo una visione regionale, ma che coinvolga anche altre realtà limitrofe come la nostra», dicono dal Parco.

«Il nostro è un intervento propositivo, – spiega il presidente del Parco Roberto Beatrice – è normale sia un’idea nata dal territorio lombardo, ma noi siamo di confine e ci sentiamo coinvolti e il patrimonio territoriale è unico. Rimaniamo in attesa di un riscontro per poter collaborare».

«Sappiamo che Malpensa si trova in Lombardia, – spiegano dall’ente -ma appena al di là del fiume Ticino sul confine piemontese con ripercussioni ambientali, fra cui aria, acustica, inquinamento luminoso, trasporti, logistica, sul territorio piemontese e soprattutto sul parco del Ticino piemontese e sui comuni facenti parte dello stesso, come più volte verificato nell’ambito di precedenti procedure di valutazione d’impatto ambientale e di valutazione d’incidenza a cui è stato sono state sottoposte le passate proposte progettuali dell’Aeroporto di Malpensa».

Il protocollo, che ha durata di tre anni con possibilità di estensione, punta ad azioni comuniche favoriscano la convivenza dell’aeroporto, importante polo di sviluppo per l’economia e i trasporti nazionali ed internazionali, con un parco naturale ben conservato, indispensabile per mitigare gli impatti ambientali causati dalla presenza dell’aeroporto e dalle infrastrutture connesse. Tra le opportunità citate, troviamo la volontà di aderire a bandi e finanziamenti nazionali e comunitari, nonché l’incremento di costanti attività di monitoraggiosul territorio, in collaborazione con gli Enti di protezione ambientale. Un lavoro di concerto e di sinergia all’interno del quale vorrebbe rientrare lo stesso ente piemontese.

 

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