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Fondazione De Agostini e università piemontesi aiutano gli studenti ucraini con la lingua italiana

"Ucr@ina – Insieme per conoscerci" promosso in tutto il Piemonte coinvolge anche nove scuole di Novara e provincia

Ci sono anche nove scuole di Novara e provincia tra quelle coinvolte nel progetto promosso da Fondazione De Agostini e Università degli Studi di Torino “Ucr@ina – Insieme per conoscerci”: un percorso dedicato alle studentesse e agli studenti ucraini accolti nelle scuole secondarie di primo grado, che ha lo scopo di far acquisire competenze di comprensione della lingua italiana, di aiutare i ragazzi nello svolgimento dei compiti e di favorire il loro inserimento a scuola e nella comunità di accoglienza.

Per un periodo di 10 settimane ogni studente è seguito in un rapporto uno a uno, o uno a due, per 4 ore a settimana, da un tutor universitario. I tutorati si svolgono a distanza utilizzando un ambiente digitale di apprendimento progettato e sviluppato dall’Università degli Studi di Torino che consente attività formative in sincrono e la condivisione di contenuti interattivi. I tutor sono studenti dell’Università ucraini o italiani opportunamente formati, in grado di accompagnare i ragazzi nello studio, ma anche capaci di accoglienza e di creare una buona relazione, seppure a distanza.

Dopo una prima fase pilota – realizzata da maggio a luglio 2022 nelle scuole secondarie di primo grado delle province di Novara e Torino – il progetto è ripartito a febbraio di quest’anno nelle scuole secondarie di primo grado del Piemonte, grazie al sostegno della Regione Piemonte e alla collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. Le università coinvolte sono l’Università degli Studi di Torino, il Politecnico di Torino e l’Università del Piemonte Orientale.

Al progetto Ucr@ina hanno aderito a oggi 132 studenti di 57 scuole del territorio piemontese: 28 sono quelli novaresi di nove istituti comprensivi diversi: 12 a Novara città tra Achille Boroli, Duca d’Aosta e Rita Levi Montalcini e 1 al liceo Carlo Alberto; 4 a Borgomanero e altrettanti a Cerano, 3 alla Verjus di Oleggio e 2 a Varallo Pombia.

«Il progetto è nato per dare un aiuto concreto alle ragazze e ai ragazzi ucraini che sono dovuti scappare dal loro Paese a causa della guerra – afferma Chiara Boroli, presidente di Fondazione De Agostini -. Dopo una fase pilota che ha avuto un ottimo riscontro, grazie al contributo da parte della Regione Piemonte, siamo ripartiti nell’anno scolastico in corso con numeri significativi e il coinvolgimento di diverse università del territorio piemontese. Desidero ringraziare in particolare la Regione Piemonte e l’Ufficio Scolastico Regionale per il sostegno e il supporto che ci hanno consentito di estendere il progetto a tutto il territorio regionale».

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