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Fondazione Cariplo a Novara per i 30 anni. Il presidente Fosti: «Un percorso da compiere insieme alla comunità»

Questa mattina al Teatro Coccia la prima tappa di "Looking 4", il progetto ideato per celebrare l'importante traguardo. Tra i relatori anche la presidente di Sant'Egidio, Daniela Sironi, e lo scrittore Alessandro Baricco

Fondazione Cariplo celebra i primi 30 anni di attività e sceglie Novara per festeggiare. Questa mattina, 8 giugno, al Teatro Coccia si è tenuta la prima tappa di “Looking 4”, il progetto ideato in occasione dell’importante traguardo.

Numerosi gli interventi e i racconti sul tema della giornata “L’età giusta a tutte le età. Sfide demografiche, benessere delle persone, accoglienza, patto di comunità” tra cui quelli di Daniela Sironi, presidente della Comunità di Sant’Egidio, e dello scrittore Alessandro Baricco collegato in streaming.

Dopo i saluti istituzionali del direttore del Coccia Corinne Baroni che ha ricordato come «Fondazione Cariplo sia di fondamentale importanza per il nostro teatro. A seguire il sindaco Alessandro Canelli il quale ha affermato che «la Fondazione non è solo un erogatore i contributi, ma sperimenta, incentiva e ascolta i bisogni del territorio portando risorse». L’assessore regionale Matteo Marnati, invece, ha posto l’accento sulla collaborazione che da sempre ha caratterizzato i rapporti con Cariplo sottolineando come sia fondamentale fare rete, condividere, coinvolgere istituzioni, enti, associazioni e cittadini per capire le esigenze, le necessità, le aspettative. «Se la pandemia sotto il profilo sanitario la si può considerare quasi alle spalle, stiamo ancora vivendo le sue conseguenze sotto l’aspetto sociale. E stiamo vivendo anche il problema energetico, conseguenza del conflitto in atto ormai da oltre 100 giorni, alle porte d’Europa: è proprio su ricerca e innovazione che occorre collaborare per costruire e accompagnare la crescita».

È stato il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti (in foto), a introdurre il convegno: «Dobbiamo guardare al futuro e dobbiamo farlo insieme: siamo convinti che ne valga la pena percorrendo il nostro territorio e mettendo in campo risorse per il futuro. Quando fra 30 anni ci guarderemo indietro, non potremo farlo con rimpianto, ma dovremo avere la consapevolezza di avere posto le basi per passare il testimone a chi verrà dopo di noi. Il modo migliore per celebrare questi 30 anni è farlo con la comunità: vale la pena pensare insieme a che futuro vogliamo».

L’apertura dei lavori è toccata a Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat, il quale ha proposto una fotografia dei cambiamenti demografici in Italia negli ultimi 70 anni attraverso i fenomeni che li hanno determinati: «Negli ultimi 13 anni si è verificata una continua riduzione delle nascite – ha spiegato –. Complice la pandemia, i picchi di mortalità li abbiamo visti nel 2020 e nel 2021 sono stati registrati 399 mila nati a fronte di 709 mila morti. Secondo le stime, dai 59 milioni di italiani del 2020 si passerà ai 47,6 milioni nel 2070: un numero che non deve fare paura, bisogna cambiare mentalità. Gli anziani, in particolare gli ultranovantenni e gli ultracentenari saranno sempre di più e bisogna organizzarsi fin da ora per tenerli in vita in modo dignitoso».

Per quanto riguarda il nostro territorio, sempre secondo le stime «in provincia di Novara dal 2020 al 2030 si perderebbero 9 mila residenti. Un valore che nasce dalla contrapposizione tra un calo di circa 20 mila residenti tra chi ha meno di 65 anni e un aumento id 11 mila tra chi ne ha di più. Non va meglio nel Vco dove è significativa la contrazione del 5%».

Tre le macro aree sulle quali si sono orientati gli interventi dei relatori: Chiara Fornara, direttore del Consorzio Servizi Sociali del Verbano Onlus, che ha parlato dell’attività dell’associazione e di come si debba guardare alla terza età con occhi diversi; Alessandro Rosina, docente di Demografia e Statistica sociale – all’Università Cattolica di Milano ha raccontato le storie di giovani e delle difficoltà a costruire percorsi; infine Carlo Alberto Caiani, direttore generale della Fondazione Somaschi Onlus, ha affrontato il tema dell’abitare e dell’accoglienza abitativa.

Racconti a cui hanno fatto seguito le testimonianze delle persone che in questi anni hanno lavorato al fianco della fondazione. A cominciare da Daniela Sironi, presidente della Comunità di Sant’Egidio, che ha parlato della situazione degli anziani in Italia: «Nell’estate del 2003 si è verificata un’ecatombe di anziani e in quell’occasione è stato scoperto che molti di quelli che erano morti vivevano negli istituti oppure erano a casa ma non avevano nessuno. Questa drammatica realtà ha prodotto la proposta “Viva gli anziani”, un progetto che li mette al centro in un percorso di rigenerazione della comunità che parte dalle periferie. Gli anziani hanno capacità sorprendenti di relazionare con altre persone e su questo dobbiamo lavorare».

Collegato in streaming lo scrittore Alessandro Baricco: «C’è una continua frizione tra generazioni che non va nascosta. I giovani si seggono al tavolo dove negoziano il loro futuro, lo pretendono ma i padri non glielo vogliono lasciare. Per i giovani il futuro è un’incognita, le nuove generazioni pretendono di averlo e sono arrabbiate con chi è venuto prima perché ha rovinato il pianeta: i giovani di oggi non si possono permettere di immaginare un futuro su misura, ma caricano energia sul fatto che ci sia. C’è però una cosa: potrebbero usare il gap tecnologico per mettere fuori uso i padri, invece non lo fanno e usano il loro surplus di sapere per rendesi irrintracciabili e difficili da leggere; utilizzano il digitale per diventare invisibili, per scappare e costruirsi una loro realtà: una mossa astuta per sottrarsi allo scontro con i padri. È dunque necessario costruire un’unica intelligenza collettiva che racchiude tutte le generazioni e andare verso il futuro».

Le altre quattro tre tappe di “Looking 4” in programma nel mese di giugno a Cernobbio, Brescia e Pavia sono consultabili sul portale looking4.fondazionecariplo.it dove è anche possibile iscriversi e registrarsi.

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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