Sagre ferme per le misure anti covid: a Pernate e Lumellogno è stop dopo oltre 30 anni

Sagre ferme per le misure anti covid: a Pernate e Lumellogno è stop dopo oltre 30 anni. Non è una novità che le regole imposte dall’emergenza saniraria abbiano costretto associazioni e organizzazioni promotrici di feste e sagre a dare appuntamento all’estate 2021 con la speranza che, tra un anno, tutto sarà solo un brutto ricordo. Tra gli eventi da segnare sul calendario, c’erano quelli dei due quartieri geograficamente più estremi della città: Pernate e Lumellogno rimarranno “vuote”: niente feste, balli, piatti tipici.

 

 

«Ci sono troppi ostacoli che non riusciamo a superare; ci dispiace molto ma non organizzeremo alcun evento – dice Giuseppe Delledonne il responsabile del consiglio dell’associazione Tendone di Pernate – non ci sono soluzioni, l’agibilità della cucina è compromessa con gli obblighi di distanziamento, per non parlare dei tavoli e poi delle serate danzanti, non potremmo non proporre la musica».

Il Tendone, infatti, è solito organizzare due lunghe settimane di festa, ogni sera, una a luglio, “Follie d’estate” l’altra a settembre in occasione del santo patrono. Lo stop arriva dopo oltre 30 anni di attività. «Non ci siamo neanche visti di persona, non ho potuto convocare il consiglio per approfondire la questione – continua Delledonne – speriamo nel prossimo anno». I volontari al Tendone sono circa 90: «Li ringrazio di cuore, a loro va il merito di una grande dedizione e professionalità».

Trent’anni di serate all’aperto anche per Lumellogno, con la parrocchia che ha saputo dare in questi anni una forte tradizione: si pensi alla Raviolata, alla sagra Mari e monti, alla Pizzata prima dell’inizio della scuola, alla Festa della birra. «Abbiamo sempre accolto tra le 600 e le 700 persone ogni volta: come potremmo organizzare e gestire in totale sicurezza un flusso del genere? E non potremmo neanche pensare a delle prenotazioni, sarebbe un lungo lavoro» dicono i volontari.

Il gruppo ha deciso subito di rimandare gli appuntamenti di un anno: «Accogliamo le persone in un cortile, è davvero difficile pensare a un piano alternativo. Ci dispiace perché il nostro ricavato è sempre stato devoluto alla parrocchia ed è per questo che la nostra chiesa è una meraviglia, grazie all’impegno di tutti. Speriamo di poterci rivedere il prossimo anno».

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Elena Mittino

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Sagre ferme per le misure anti covid: a Pernate e Lumellogno è stop dopo oltre 30 anni. Non è una novità che le regole imposte dall’emergenza saniraria abbiano costretto associazioni e organizzazioni promotrici di feste e sagre a dare appuntamento all’estate 2021 con la speranza che, tra un anno, tutto sarà solo un brutto ricordo. Tra gli eventi da segnare sul calendario, c'erano quelli dei due quartieri geograficamente più estremi della città: Pernate e Lumellogno rimarranno “vuote”: niente feste, balli, piatti tipici.     «Ci sono troppi ostacoli che non riusciamo a superare; ci dispiace molto ma non organizzeremo alcun evento - dice Giuseppe Delledonne il responsabile del consiglio dell’associazione Tendone di Pernate – non ci sono soluzioni, l’agibilità della cucina è compromessa con gli obblighi di distanziamento, per non parlare dei tavoli e poi delle serate danzanti, non potremmo non proporre la musica». Il Tendone, infatti, è solito organizzare due lunghe settimane di festa, ogni sera, una a luglio, “Follie d’estate” l'altra a settembre in occasione del santo patrono. Lo stop arriva dopo oltre 30 anni di attività. «Non ci siamo neanche visti di persona, non ho potuto convocare il consiglio per approfondire la questione - continua Delledonne – speriamo nel prossimo anno». I volontari al Tendone sono circa 90: «Li ringrazio di cuore, a loro va il merito di una grande dedizione e professionalità». Trent’anni di serate all'aperto anche per Lumellogno, con la parrocchia che ha saputo dare in questi anni una forte tradizione: si pensi alla Raviolata, alla sagra Mari e monti, alla Pizzata prima dell’inizio della scuola, alla Festa della birra. «Abbiamo sempre accolto tra le 600 e le 700 persone ogni volta: come potremmo organizzare e gestire in totale sicurezza un flusso del genere? E non potremmo neanche pensare a delle prenotazioni, sarebbe un lungo lavoro» dicono i volontari. Il gruppo ha deciso subito di rimandare gli appuntamenti di un anno: «Accogliamo le persone in un cortile, è davvero difficile pensare a un piano alternativo. Ci dispiace perché il nostro ricavato è sempre stato devoluto alla parrocchia ed è per questo che la nostra chiesa è una meraviglia, grazie all’impegno di tutti. Speriamo di poterci rivedere il prossimo anno».

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