Casaleggio

Binatti: «Siamo chiamati a una sfida, si vince solo con atteggiamenti coesi»

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«In questo momento davvero duro e difficile, voglio esprimere la mia vicinanza a tutti i cittadini del nostro territorio. Sono vicino, in particolare, alle persone contagiate e alle loro famiglie. Sono vicino a quanti, purtroppo, in queste ore stanno piangendo la scomparsa di una persona cara».

Così il presidente della provincia, Federico Binatti, in una nota di oggi.

«Da due giorni ci è stato chiesto di cambiare in maniera radicale le nostre abitudini perché la grave situazione nella quale versa il nostro Paese possa cambiare in meglio. Questo non deve essere inteso come un sacrificio, ma come un atto di responsabilità e di civiltà personale di ciascun componente della nostra comunità. Tutelare se stessi, con il massimo rigore possibile, significa tutelare anche gli altri. Attenersi alle prescrizioni e alle raccomandazioni ci permetterà di essere sicuri e consentirà soprattutto a quanti stanno lavorando senza sosta per tutti noi, in regime di emergenza, di svolgere al meglio il proprio compito. Ritengo che questo atteggiamento sia la miglior forma di solidarietà che possiamo, in questo momento, manifestare a queste persone eccezionali».

 

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«Nel rivolgere un pensiero affettuoso e riconoscente a quanti, in questo periodo, si sono generosamente messi a servizio della nostra comunità – continua – negli ospedali, all’interno delle associazioni di volontariato e di protezione civile, negli uffici delle pubbliche amministrazioni, penso di poter essere interprete non solo della volontà dell’amministrazione provinciale, ma anche di ogni singolo cittadino del novarese. Siamo al vostro fianco in ogni momento. Limitiamo dunque gli spostamenti se non assolutamente necessari, evitiamo di creare assembramenti, rispettiamo la distanza di sicurezza sanitaria nei contatti diretti: stiamo vivendo giorni che non abbiamo mai vissuto prima e la sfida alla quale siamo stati chiamati, nostro malgrado, si può vincere soltanto se si procede in maniera coesa e attraverso comportamenti corretti e responsabili da parte di tutti».

Infine «concludo citando il passaggio di un libro che mi è caro: “Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato”. Personalmente sono sicuro che ognuno di noi, dopo questa prova collettiva per il nostro Paese, sarà comunque una persona e un cittadino migliore».

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