«Abbiamo personale stremato e poche risorse che dobbiamo concentrare su chi ha un’emergenza reale. Il nostro consiglio è quello di non andare in ospedale con mezzi propri, di rivolgersi al medico curante e chiamare il 112 solo per le urgenze. E, naturalmente, stare in casa». In questi giorni di emergenza, in “trincea” non c’è solo il personale ospedaliero ma anche medici, infermieri e volontari del 118, l’avamposto dell’emergenza.
[the_ad id=”62649″]
«Stiamo lavorando a pieno regime con tutti i medici e infermieri che sono rientrati da riposi e ferie». Dice il dottor Roberto Gioachin, responsabile del 118 di quadrante.
Due i turni, dalle 8 alle 20 e dalle 20 alle 8 e per ogni turno ci sono 6 infermieri e 2 medici in centrale operativa; sul quadrante ci sono 17 postazioni di soccorso avanzato (16 mezzi più l’elisoccorso, ndr) e moltissime postazioni di soccorso di base delle associazioni di volontariato che fanno parte della rete in convenzione con il 118. «Dal 28 febbraio al 10 marzo – dice Gioachin – abbiamo stimato un aumento di attività del 450%; sono una media di 500-600 le chiamate che al giorno arrivano alla centrale operativa. Due terzi di queste sono legate all’emergenza Covid 19, la restante parte riguardano problemi della “normale” emergenza».
In centrale dei due medici presenti, uno è della continuità assistenziale (ex servizio di guardia medica) «che ci aiuta a gestire le richieste di consigli».
«La situazione più problematica, e più drammatica, è quella di quegli anziani soli, che non possono contare sull’assistenza di familiari; abbiamo ricevuto qualche telefonata di persone anziane che stavano male e non sapevano cosa fare. In questi casi diamo un supporto sanitario inviando un mezzo con un medico».
Nella centrale operativa di Novara, cui fa capo il quadrante, l’emergenza è iniziata ai primi di marzo, vista la vicinanza alla Lombardia.
«Abbiamo avuto grosse difficoltà per i dispositivi di protezione individuale, di difficile reperimento; difficoltà che persistono tutt’oggi: riusciamo ad andare avanti grazie alle donazioni».
E proprio in questi giorni gli operatori del 118 del quadrante Novara, Vercelli, Biella e Vco hanno ottenuto significative dimostrazioni di solidarietà da parte di privati, associazioni e fondazioni.
«Si tratta di importanti donazioni – dice il dottor Gioachin – perché, oltre essere di grande utilità, ci fanno sentire la solidarietà della popolazione in un momento particolarmente complicato per tutti noi».
Dottore, lei ha paura?
«Ho paura come tutti i miei colleghi; per noi e per i nostri cari, ma in questo momento siamo coscienti che ci siamo solo noi, non ci sono alternative. Vedo una totale abnegazione al lavoro di tutti i miei collaboratori, medici e infermieri e anche dei volontari il cui aiuto è davvero fondamentale»
Soddisfazione per la riuscita della seconda edizione dell'iniziativa promossa dalla Fondazione Comunità Novarese. Il presidente… Leggi di più
Nel giorno in cui a Novara è attesa la partenza della terza tappa del Giro… Leggi di più
Sindaco per la prima volta nel 2019, Faccio presenta una squadra consolidata ma con nuovi… Leggi di più
Verso l'8 e 9 giugno. 31 simboli per le Europee, liste e nomi di Regionali… Leggi di più
Con quattro punti di vantaggio sul terzetto composto da Modena, Thiene (che si affrontano tra… Leggi di più
L'episodio è avvenuto martedì era in via Bottini. La ricostruzione della vicenda è ancora tutta… Leggi di più
Lascia un commento