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«Novara deve diventare una città a misura d’uomo»

Apprendiamo dal vostro giornale che il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, sul tema mobilità urbana liquida come “belle idee ma poco concretizzabili” le proposte che 14 associazioni novaresi, a nome di centinaia di concittadini, hanno espresso con un appello proposta all’amministrazione comunale, mettendo a disposizione le loro competenze e conoscenze in materia di ambiente e mobilità urbana per contribuire con idee ed azioni concrete e assolutamente attuabili a breve, ad assicurare una risposta utile alla città “con un modello di mobilità urbana in grado di garantire, stabilmente, sicurezza, salute e benessere dei residenti e qualità ambientale dei nostri territori”.

Non riusciamo davvero a comprendere cosa ci sia di poco concreto nelle nostre proposte, che stanno funzionando molto bene in altre città di dimensioni simili a Novara. Non è fantascienza proporre l’istituzione in alcune strade secondarie di quartiere delle cosiddette Zone 30 dove, attraverso una riduzione della velocità delle auto, le strade acquistano una maggior sicurezza per residenti, pedoni e ciclisti.

 

 

Non lo è neppure promuovere il bike to work ovvero l’uso della bici per gli spostamenti casa-lavoro attraverso accordi con le principali aziende della città. Che cosa c’è di poco concreto nel proporre subito i nuovi sistemi innovativi di bike sharing a flusso libero o anche i monopattini elettrici? Sono quattro anni che l’amministrazione è in contatto con società che si occupano di questo servizio, ci chiediamo quanto altro tempo bisogna ancora aspettare?

Perchè è importante intervenire ora e non aspettare il Pums? In un’epoca di cambiamenti questo è il momento di rivedere abitudini consolidate, di sperimentare ma soprattutto non sappiamo bene ancora quanto l’inquinamento urbano sia complice della diffusione del virus per questo motivo bisogna da subito mettere in atto azioni preventive per tutelare la salute dei cittadini prima che arrivino conferme, come sembrerebbe dai primi studi, che vi sia una correlazione tra i due fattori.

Infine un pensiero al commercio di quartiere, stritolato da una crisi mai vista prima. Questa amministrazione non può dimenticarsi di loro; tutti i principali studi sulla mobilità nelle città ci dicono che aumentando la pedonalità e la ciclabilità delle strade, collegando i centri alle periferie con sistemi integrati tra piste, corsie ciclabili e zone 30 viene decisamente favorito il piccolo commercio di prossimità.

Dobbiamo dare nuova linfa agli spostamenti che non siano solo quelli in auto per andare nell’ipermercato più vicino. Solo così potremmo anche tornare a fare vivere strade di quartiere che, complice anche un sistema di mobilità non più adeguato, da anni hanno visto abbassare le serrande dei negozi di prossimità! Il sindaco ha ragione quando dice che “non siamo Milano” ma siamo la seconda città del Piemonte, capoluogo della provincia e importante punto di riferimento dell’intero quadrante nord-est del Piemonte con le province di Vercelli, Biella e Vco; e anche come tale, dobbiamo fare scelte coraggiose e dare risposte alle esigenze dei cittadini che non sono più quelle degli anni 90! Dobbiamo rendere Novara una città realmente a misura d’uomo dove spostarsi non sia un incubo ma un piacere, dove la qualità della vita sia realmente un fattore attrattivo. Per fare questo serve ascolto, lungimiranza e coraggio nelle scelte.

Fiab Novara Amici Della Bici – Legambiente Circolo Il Pioppo – F.A.I. Novara – Vivinovara Odv – Medici Per L’ambiente – Novara Green – Camminatori Di Santiago – Amici Del Ticino – Gruppo Ciclistico Gc 95


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2 risposte

  1. Occorre guardare a cosa accade nei paesi più sviluppati, dove le auto vengono ormai espulse dai centri storici, dove si privilegia la mobilità ciclabile e pedonale. Occorre saper guardare e pensare in grande…

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