Generazione La Voce | Federico Bruno – Storia di un campione novarese

Cinque volte campione italiano e medaglia di bronzo agli Europei nel salto triplo

In questa nuova puntata di Generazione La Voce abbiamo incontrato Federico Bruno, atleta novarese classe 2003, 5 volte campione italiano nelle categorie giovanili, finalista ai campionati Europei e ai Mondiali e bronzo europeo nel salto triplo. Una storia che comincia proprio qui, dalla sua città, e che dopo averlo portato in giro per l’Italia e fino agli Stati Uniti, oggi lo ritrova a casa con un bagaglio pieno di esperienza, ambizione e idee molto chiare.

Federico si è avvicinato all’atletica quasi per caso, in seconda media, dopo aver provato diversi sport. «All’inizio si fa un po’ di tutto – racconta -. Saltavo soprattutto in lungo, poi sono passato al triplo. Non ero bravo per niente, ma è una disciplina tecnica, piena di dettagli, e questo me ne ha fatto innamorare». Gli allenatori di allora Marta Pirola e Stefano Gallesi sono ancora gli stessi che lo seguono oggi, a testimonianza di un percorso radicato e costruito nel tempo.

Tutto nasce al campo di atletica Gorla di Novara, che però per molti anni non ha permesso agli atleti di allenarsi al meglio: «Non si potevano nemmeno usare le scarpe chiodate. Così, quando ho finito il liceo, dopo il primo titolo italiano, ho avuto l’opportunità di andare ad allenarmi a Parma con un nuovo tecnico. È stata una scelta quasi obbligata per crescere».

Da Parma arrivano nuove vittorie e, soprattutto, nuove strade. Dopo la laurea triennale Federico vola negli Stati Uniti per la laurea magistrale. Studia Data Analysis, si allena in un ambiente universitario di altissimo livello, viaggia, impara, si mette alla prova. «Sono state esperienze bellissime – dice -. Ma il legame con Novara non è mai sparito. La mia famiglia è qui, i miei amici sono qui. A un certo punto senti proprio la necessità di tornare».

Il rientro coincide con un cambiamento importante: la pista novarese è stata finalmente rifatta, moderna e adatta anche agli atleti di livello: «È stato uno stimolo in più. Questa volta tornare aveva senso davvero, anche per continuare ad allenarmi bene».

La cosa sorprendente di Federico è che, mentre il suo curriculum sportivo cresceva, cresceva in parallelo anche quello accademico. Economia per la laurea triennale, Data Analysis negli Stati Uniti, e oggi un dottorato di ricerca a Milano incentrato sui big data. «Il dottorato mi permette di gestire meglio il tempo. Lavorare full time avrebbe reso difficile allenarsi, così invece posso organizzarmi e portare avanti entrambe le cose».

E non è un caso, né una scelta secondaria. Federico ci tiene molto a sottolinearlo: «Studiare è fondamentale. Ho visto tanti ragazzi mettere tutto da parte per dedicarsi solo allo sport, e spesso hanno finito per peggiorare, perché ti svegli pensando all’allenamento, fai l’allenamento, e poi continui a pensarci. Avere qualcos’altro nella vita ti fa bene, ti fa staccare e ti costruisce un futuro. Lo sport non dura per sempre».

Il presente, però, lo vede concentrato sulla prossima stagione, che ripartirà a gennaio con le gare indoor. L’obiettivo è scalare il ranking internazionale per entrare, nei prossimi anni, nel giro delle grandi competizioni assolute. Una strada lunga, impegnativa, ma tracciata con la calma e la determinazione di chi sa che ogni salto è fatto di tre fasi, e che ognuna va rispettata.

La storia di Federico è una di quelle che Generazione La Voce vuole raccontare: il percorso di un ragazzo che ha inseguito il proprio talento lontano da casa, ma che proprio da casa vuole ripartire per capire fin dove può arrivare. Una storia fatta di studio, disciplina, e quel legame profondo con la propria città che, alla fine, ti riporta sempre dove tutto è cominciato.

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Immagine di Luca Galuppini

Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.