Oltre sessanta visite gratuite, incontri pubblici e momenti di confronto tra cittadini e medici: è il bilancio dell’iniziativa “Tumore del pancreas: conoscerlo è prevenirlo”, promossa dall’associazione C.O.M.E.T.A. Odv Ets (Chirurgia Oncologica Malattie Epatiche Tumori Addominali) insieme ai professionisti dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara. L’obiettivo – fare prevenzione, sensibilizzazione e informazione sul territorio – è stato pienamente raggiunto grazie a una rete di collaborazioni che ha coinvolto il mondo sanitario, il volontariato e il sostegno di realtà produttive locali.
L’iniziativa si è svolta il 25 e 26 ottobre a Trecate e Cerano, con il contributo di Sarom e il patrocinio dell’ospedale Maggiore della Carità, della Città di Trecate, del Comune e della Parrocchia di Cerano e dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Novara.
«Si tratta di un importante traguardo per la nostra associazione e per i medici delle Strutture Chirurgia 1 e 2, Gastroenterologia, Oncologia, Radiologia e Radioterapia dell’AOU – commentano il presidente Gabriele Panzarasa, il direttore scientifico Raffaele Romito e i volontari di C.O.M.E.T.A. – un team che coniuga competenza, ricerca e umanità per garantire ai pazienti cure di eccellenza».
Durante le due giornate sono state effettuate circa sessanta visite mediche con ecografie, grazie alla collaborazione degli specialisti dell’AOU e della SCDU Radiologia, che ha messo a disposizione apparecchiature e personale. In parallelo, si sono svolti incontri pubblici di informazione e counseling dedicati ai percorsi diagnostico-terapeutici e alle più recenti novità scientifiche.
Panzarasa e Romito hanno ricordato come i progressi della ricerca e una migliore gestione multidisciplinare dei casi abbiano portato a un importante miglioramento della prognosi: «Oggi, per i pazienti candidabili alla chirurgia, la speranza di vita è raddoppiata: dal 25-30% a tre anni al 50-60%. Ma molto resta da fare, e il sostegno di pazienti, famiglie e associazioni è fondamentale per continuare a progredire».
Anche Sarpom ha ribadito il valore della collaborazione tra sanità, volontariato e impresa: «Siamo orgogliosi di sostenere un’iniziativa che mette al centro la salute delle persone — ha dichiarato l’amministratore delegato e direttore della Raffineria, Giuseppe Buonerba —. La cultura della prevenzione è parte dei nostri valori e crediamo che il lavoro congiunto tra aziende e istituzioni rafforzi le comunità e le renda più consapevoli».
La “due giorni” ha rappresentato un esempio concreto di prevenzione di prossimità, resa possibile da una rete capillare di collaborazioni: dai medici e infermieri dell’AOU al personale del Cisa Ovest Ticino, dai Comuni e parrocchie ai volontari di associazioni come Pro Loco Cerano, “Io ti amo per sempre” e Comitato genitori.
«Il valore più grande – concludono i volontari di C.O.M.E.T.A. – è la partecipazione delle persone. La prevenzione diventa efficace solo quando si trasforma in cultura condivisa e in impegno collettivo per la salute di tutti».















