Si aprirà venerdì 25 ottobre alle 10, nella sala consiliare di palazzo Natta, la rassegna fotografica “L’altra Palestina”, con la mostra di apertura “C’era una volta Gaza” del fotoreporter Paolo Trainito. L’iniziativa, promossa con il patrocinio della provincia di Novara, propone un percorso di tre esposizioni dedicate a una narrazione diversa della Palestina, lontana dagli stereotipi del conflitto e capace di restituire dignità, identità e quotidianità al popolo palestinese.
La prima mostra, “C’era una volta Gaza”, sarà visitabile fino al 7 novembre nel quadriportico (dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18 e il sabato, dalle 8 alle 12). Attraverso volti, sguardi e scene di vita, Trainito racconta una Gaza viva e resistente, fatta di bambini, donne e uomini che continuano a costruire normalità anche nelle condizioni più difficili. «È un viaggio per immagini – ha spiegato il fotografo – che racconta come l’umanità possa fiorire anche nelle condizioni più estreme».
All’inaugurazione interverranno lo stesso Paolo Trainito, Anna Ida Russo, cofondatrice e presidente di Ohana, e il giornalista Andrea Avveduto, responsabile della comunicazione dell’associazione Pro Terra Sancta. La rassegna proseguirà con altre due mostre: “Dialoghi con la Palestina” di Hamzi Hamado, fotografo palestinese con cittadinanza israeliana, che racconta i “territori del ’48” e i villaggi distrutti durante la Nakba e “Volti di Palestinesi” di Amjad Murar, che ritrae uomini e donne – musulmani, cristiani ed ebrei – testimoni di una storia segnata da Nakba e Naksa, ma anche da una profonda resilienza
«“C’era una volta Gaza” è un’iniziativa di grande forza visiva e civile – ha sottolineato Andrea Crivelli, vicepresidente della Provincia –. La fotografia diventa uno strumento di cultura, consapevolezza e connessione, capace di promuovere lo scambio tra mondi eterogenei e di invitare a guardare con occhi diversi al presente».
«Con “L’altra Palestina” – ha aggiunto Anna Ida Russo – abbiamo voluto dare voce a una Palestina diversa da quella rappresentata dai media. Attraverso gli sguardi dei fotografi, raccontiamo la vita quotidiana, la forza e la dignità di un popolo che continua a esistere e a resistere».