“Nel cuore della cellula”: la ricerca torna a casa con il novarese Edoardo D’Imprima

Alla Fondazione Novara Sviluppo il racconto di un’eccellenza scientifica italiana: dal Max Planck di Francoforte al laboratorio CLEM di Humanitas, tra microscopia avanzata e intelligenza artificiale.

La rassegna “Per Sapere 2025”, promossa dalla Fondazione Novara Sviluppo, prosegue questa settimana con un incontro “Nel cuore della cellula: la ricerca che torna in Italia” che avrà come ospite Edoardo D’Imprima, responsabile scientifico del laboratorio di Correlative Light-Electron Microscopy (CLEM) dell’Humanitas Research Hospital e Humanitas University di Milano.

L’incontro si terrà venerdì 17 ottobre alle 18 nella Sala Pagani della Fondazione (via Bovio 6, Novara). La partecipazione è, come sempre, libera.

Laureato in Biotecnologie farmaceutiche all’Università del Piemonte Orientale di Novara, D’Imprima ha conseguito il dottorato di ricerca in biologia strutturale presso il Max Planck Institute of Biophysics di Francoforte e ha continuato la sua attività di ricerca all’European Molecular Biology Laboratory di Heidelberg.

In Germania ha contribuito allo sviluppo di tecniche di imaging multimodale all’avanguardia, affermandosi come uno dei massimi esperti europei di microscopia elettronica e cryo-EM e volume-EM.

La tecnologia impiegata dal laboratorio CLEM di Humanitas è tra le più avanzate al mondo: consente di osservare in tempo reale ciò che accade all’interno di una cellula durante lo sviluppo di una malattia, senza alterarne i delicati meccanismi molecolari. Questo è possibile grazie alla combinazione di microscopi ottici ed elettronici, tecniche criogeniche e intelligenza artificiale.

Si tratta dell’unico laboratorio di questo tipo in Italia e rappresenta un punto di riferimento per la ricerca biomedica. Grazie a queste tecnologie, i ricercatori possono arrivare a realizzare una vera e propria “TAC cellulare”, capace di esplorare in 4D (spazio + tempo) il comportamento delle cellule all’interno dei tessuti. Un salto nel microscopico per capire meglio eventi macroscopici: con l’integrazione di questi strumenti, sarà possibile comprendere come nascono e si sviluppano molte malattie. Un’innovazione nella Ricerca traslazionale, che mira a portare scoperte dal microscopio al letto del paziente.

Nel suo intervento, il novarese Edoardo D’Imprima illustrerà le potenzialità di questa straordinaria tecnologia e racconterà anche la propria esperienza di ricercatore che, dopo molti anni all’estero, ha scelto di tornare in Italia per contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica nel nostro Paese.

L’appuntamento è quindi per le ore 18 di venerdì 17 ottobre alla Fondazione Novara Sviluppo per scoprire insieme un’altra eccezionale storia di innovazione e scienza.

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“Nel cuore della cellula”: la ricerca torna a casa con il novarese Edoardo D’Imprima

Alla Fondazione Novara Sviluppo il racconto di un’eccellenza scientifica italiana: dal Max Planck di Francoforte al laboratorio CLEM di Humanitas, tra microscopia avanzata e intelligenza artificiale.

La rassegna “Per Sapere 2025”, promossa dalla Fondazione Novara Sviluppo, prosegue questa settimana con un incontro “Nel cuore della cellula: la ricerca che torna in Italia” che avrà come ospite Edoardo D’Imprima, responsabile scientifico del laboratorio di Correlative Light-Electron Microscopy (CLEM) dell’Humanitas Research Hospital e Humanitas University di Milano.

L’incontro si terrà venerdì 17 ottobre alle 18 nella Sala Pagani della Fondazione (via Bovio 6, Novara). La partecipazione è, come sempre, libera.

Laureato in Biotecnologie farmaceutiche all’Università del Piemonte Orientale di Novara, D’Imprima ha conseguito il dottorato di ricerca in biologia strutturale presso il Max Planck Institute of Biophysics di Francoforte e ha continuato la sua attività di ricerca all’European Molecular Biology Laboratory di Heidelberg.

In Germania ha contribuito allo sviluppo di tecniche di imaging multimodale all’avanguardia, affermandosi come uno dei massimi esperti europei di microscopia elettronica e cryo-EM e volume-EM.

La tecnologia impiegata dal laboratorio CLEM di Humanitas è tra le più avanzate al mondo: consente di osservare in tempo reale ciò che accade all’interno di una cellula durante lo sviluppo di una malattia, senza alterarne i delicati meccanismi molecolari. Questo è possibile grazie alla combinazione di microscopi ottici ed elettronici, tecniche criogeniche e intelligenza artificiale.

Si tratta dell’unico laboratorio di questo tipo in Italia e rappresenta un punto di riferimento per la ricerca biomedica. Grazie a queste tecnologie, i ricercatori possono arrivare a realizzare una vera e propria “TAC cellulare”, capace di esplorare in 4D (spazio + tempo) il comportamento delle cellule all’interno dei tessuti. Un salto nel microscopico per capire meglio eventi macroscopici: con l’integrazione di questi strumenti, sarà possibile comprendere come nascono e si sviluppano molte malattie. Un’innovazione nella Ricerca traslazionale, che mira a portare scoperte dal microscopio al letto del paziente.

Nel suo intervento, il novarese Edoardo D’Imprima illustrerà le potenzialità di questa straordinaria tecnologia e racconterà anche la propria esperienza di ricercatore che, dopo molti anni all’estero, ha scelto di tornare in Italia per contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica nel nostro Paese.

L’appuntamento è quindi per le ore 18 di venerdì 17 ottobre alla Fondazione Novara Sviluppo per scoprire insieme un’altra eccezionale storia di innovazione e scienza.

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