Barbero fra il Francesco dell’immaginario e quello storico 

L'incontro al Broletto con la presentazione del libro sulla figura del santo

Ancora una volta lo storico Alessandro Barbero ha fatto il pienone a Novara presentando il suo ultimo saggio “San Francesco” edito da Laterza .

Un salone dell’Arengo gremito  per la conferenza del professore di storia dell’Università del Piemonte Orientale con le maggiori autorità cittadine, per un incontro voluto dall’assessore al Commercio del comune di Novara Cristina Stangalini nel quadro delle manifestazioni di “Novara Città del Formaggio“ e legato ad una raccolta di fondi per la mensa dei poveri della parrocchia del Sacro Cuore. 

Barbero ha spiegato che ha accettato la sfida di un saggio su san Francesco lanciatagli dai suoi editori, spiegando che c’è un Francesco dell’immaginario collettivo che é importante perché indica la vitalità del carisma del santo per gli uomini di tutti i tempi e il Francesco storico che bisogna ricostruire superando l’immagine che i suoi stessi confratelli biografi hanno voluto costruire.

Da una parte il Francesco radicale testimone del Vangelo “sine glossa” , di una povertà estrema che si spinge fino al rifiuto dei libri, allora segno di ricchezza e di potenza, dall’altra le necessità dell’ordine francescano diventato una potenza, Barbero lo chiama “una multinazionale dell’epoca” con chiese, conventi , cariche ecclesiastiche e cattedre universitarie, di accomodare la figura di Francesco perché non appaia troppo in contrasto con gli usi e costumi dei suoi seguaci.

Emerge quindi il Francesco che si dimette da capo dell’ordine e che avrebbe voluto ripristinare l’antico rigore, una dialettica fra rigoristi della Regola e chi l’ha addolcita che segnerà tutta la storia del francescanesimo ma anche quella della chiesa cattolica in cui pure San Francesco si è sempre identificato senza tentazioni di scisma o di rivolta alla gerarchia ecclesiastica.

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Immagine di Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Barbero fra il Francesco dell’immaginario e quello storico 

L’incontro al Broletto con la presentazione del libro sulla figura del santo

Ancora una volta lo storico Alessandro Barbero ha fatto il pienone a Novara presentando il suo ultimo saggio “San Francesco” edito da Laterza .

Un salone dell’Arengo gremito  per la conferenza del professore di storia dell’Università del Piemonte Orientale con le maggiori autorità cittadine, per un incontro voluto dall’assessore al Commercio del comune di Novara Cristina Stangalini nel quadro delle manifestazioni di “Novara Città del Formaggio“ e legato ad una raccolta di fondi per la mensa dei poveri della parrocchia del Sacro Cuore. 

Barbero ha spiegato che ha accettato la sfida di un saggio su san Francesco lanciatagli dai suoi editori, spiegando che c’è un Francesco dell’immaginario collettivo che é importante perché indica la vitalità del carisma del santo per gli uomini di tutti i tempi e il Francesco storico che bisogna ricostruire superando l’immagine che i suoi stessi confratelli biografi hanno voluto costruire.

Da una parte il Francesco radicale testimone del Vangelo “sine glossa” , di una povertà estrema che si spinge fino al rifiuto dei libri, allora segno di ricchezza e di potenza, dall’altra le necessità dell’ordine francescano diventato una potenza, Barbero lo chiama “una multinazionale dell’epoca” con chiese, conventi , cariche ecclesiastiche e cattedre universitarie, di accomodare la figura di Francesco perché non appaia troppo in contrasto con gli usi e costumi dei suoi seguaci.

Emerge quindi il Francesco che si dimette da capo dell’ordine e che avrebbe voluto ripristinare l’antico rigore, una dialettica fra rigoristi della Regola e chi l’ha addolcita che segnerà tutta la storia del francescanesimo ma anche quella della chiesa cattolica in cui pure San Francesco si è sempre identificato senza tentazioni di scisma o di rivolta alla gerarchia ecclesiastica.

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