Un lungo corteo, come non si vedevano da tempo in città, ha attraversato oggi pomeriggio le vie del centro di Novara. Circa un migliaio di persone si sono radunate per denunciare il genocidio in Palestina e per esprimere sostegno alla Global Sumud Flotilla, l’iniziativa internazionale che punta a rompere il blocco sulla Striscia di Gaza e a portare aiuti umanitari alla popolazione civile.
La manifestazione si è svolta in un clima partecipato e intenso, tra bandiere palestinesi, cartelli con richiami ai diritti umani e cori che scandivano lo slogan “Palestina libera”. Il passaggio del corteo, pacifico ma convinto nelle sue rivendicazioni, ha trasformato per alcune ore le strade della città in un luogo di denuncia collettiva e di solidarietà contro le violazioni del diritto internazionale e i crimini di guerra portati avanti da Israele.
Molti partecipanti hanno voluto sottolineare come l’azione della flottiglia rappresenti un segno di resistenza e di speranza. La parola “sumud”, che in arabo significa resilienza, è stata richiamata più volte come simbolo di una forza che non si arrende, nonostante il dramma che continua a consumarsi a Gaza. Negli interventi i manifestanti hanno ribadito la necessità di rompere quello che i manifestanti definiscono il silenzio e la complicità delle istituzioni internazionali.
Il corteo di Novara si inserisce in un movimento di mobilitazione più ampio, che in Italia e nel mondo sta portando in piazza migliaia di persone. Per chi ha partecipato oggi, scendere in strada non è stato solo un gesto simbolico, ma un modo per affermare che anche da una città come Novara è possibile lanciare un messaggio chiaro: non voltarsi dall’altra parte di fronte alla sofferenza di un popolo e chiedere con forza giustizia e libertà per la Palestina.