Sono 27 i progetti proposti da atenei e centri di ricerca piemontesi inseriti nella graduatoria del bando Infra+, che verranno finanziati grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte tramite il Fondo europeo di Sviluppo regionale (Fesr). Si tratta di iniziative che spaziano dalla medicina alla farmaceutica, fino all’ambiente, per un investimento complessivo stimato vicino ai 100 milioni di euro.
Tra questi figurano sei progetti, più uno di cui è capofila l’università di Torino, presentati dall’Università del Piemonte Orientale – che li cofinanzia – che rafforzano la presenza dell’ateneo nel campo delle infrastrutture di ricerca e confermano la capacità di sviluppare collaborazioni a più livelli.
«Da anni lavoriamo sul tema della ricerca, con i rettori che si sono succeduti e con i centri di eccellenza del territorio – ha sottolineato l’assessore regionale all’Università e Ambiente Matteo Marnati –. Questa volta abbiamo battuto ogni record: 30 milioni in partenza, ma già stiamo cercando di incrementare le risorse alla luce della qualità dei progetti presentati. La vera svolta è che siamo riusciti a far dialogare tra loro tutti i centri di ricerca: questo è il futuro. I risultati attesi sono competitività del territorio, attrazione di talenti e capitali, insediamento di nuove aziende, occupazione qualificata, transizione ecologica e internazionalizzazione delle università».
Soddisfazione anche da parte del rettore dell’Upo, Menico Rizzi, che ha sottolineato come «sostenere la collaborazione mette l’ateneo nella condizione di poter competere a livello internazionale. È un investimento di primaria importanza per Upo, che non vuole tenere per sé, ma utilizzare come leva per attrarre nuove collaborazioni con le imprese del territorio. Il Piemonte è l’area di primo interesse, ma non ci si può fermare a questo».
Rizzi ha ricordato che tutti i progetti presentati dall’ateneo hanno ottenuto il finanziamento: «Questo ci dà la certezza che siano progetti di qualità. Upo sta mettendo risorse proprie perché ci crede e monitoreremo attentamente i risultati, studiando anche meccanismi che consentano di valorizzare gli investimenti con possibili ritorni economici. Tre delle iniziative finanziate saranno ospitate a Ipazia, e non partono da zero ma rappresentano la naturale prosecuzione di attività già avviate e in evoluzione».
A sottolineare il valore del lavoro in rete è stata anche Giuliana Fenu, direttrice della Direzione competitività del sistema regionale: «Il successo è collettivo e ci viene invidiato. Siamo in una fase storica in cui lavoriamo come sistema regionale e in una logica di Nord Ovest: per questo la collaborazione con realtà come Human Technopole rappresenta un passaggio strategico».
I SEI PROGETTI PIU’ IL SETTIMO IN PARTNERSHIP
ISaAC – come nuova IR del Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica – DISSTE, promuoverà la progettazione e la ricerca per la sostenibilità. I 3 laboratori multidisciplinari sono connotati per ambiti di intervento: chimica ed economia circolare, soluzioni innnovative bio-based e monitoraggio dell’ambiente, delle risorse e del clima.
BRL – potenziamento dei laboratori di biosicurezza di livello 3 – Biosecurity Research Laboratories, IR dell’Università del Piemonte Orientale deputata alla manipolazione e analisi avanzata di agenti infettivi altamente patogeni. L’implementazione consentirà lo studio e la diagnosi di malattie ad alto rischio di trasmissibilità, oltre alle nuove terapie con vettori virali geneticamente modificati.
TANDEM – ampliamento e messa a sistema di due infrastrutture di ricerca ‘chiave’ in Piemonte: CAAD nell’analisi cellulare avanzata su larga scala e nella diagnostica clinica non-invasiva; MBC nell’analisi genetica di ultima frontiera verso malattie oncologiche e onco-ematologiche, genetiche e autoimmuni. L’obiettivo è lo sviluppo di strategie integrate (o multi-omiche) e della medicina personalizzata per la diagnostica.
PRISMA – potenziamento della capacità operativa delle IR di Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) per far fronte alla crescente richiesta del mercato: particolare attenzione sarà rivolta allo studio dei metaboliti coinvolti in processi patologici e nell’invecchiamento e allo studio di materiali per i settori: green economy, idrogeno, farmaceutico, alimentare e industria del riciclo.
QUASAR SA 2025 – IR d’avanguardia che risponde alla domanda di riduzione di fertilizzanti e pesticidi per incrementare la sostenibilità in agricoltura. È costituita da una banca di germoplasma per la conservazione e la gestione di microrganismi del suolo benefici per le piante e da una serra a contenimento per lo studio di organismi nocivi a rischio diffusione (o in quarantena).
REALNESS – implementazione e messa a sistema della rete regionale integrata di bio/databanking, costituita dalle infrastrutture di ricerca atte a raccogliere campioni biologici, in modo sistematico e organizzato, implementati da innovativi sistemi computazionali di analisi avanzata dei dati.
DREAMJM – rafforzamento delle infrastrutture integrate di manifattura avanzata, con focus verso l’industria 5.0, con l’obiettivo di dare un valore aggiunto alla produzione, rispettando le esigenze dei consumatori e l’ambiente. Tali studi offriranno alle aziende flessibilità senza precedenti, ottimizzazione dei processi e accelerazione dei tempi di sviluppo dei prodotti.
UPO è partner del Politecnico di Torino (capofila)