Un tappeto di fiori rosa, preziosissimi. Struggenti. Come un abbraccio. Le due bare vicine, inseparabili. Come nella vita, anche nell’ultimo saluto Mario Paglino e Gianni Grossi – noti a livello internazionale per essere stati i creatori delle Barbie da collezione – sono rimasti uno accanto all’altro. Una coppia nella vita e nel lavoro, travolti insieme dalla tragedia di domenica sull’A4, celebrati insieme questa mattina, 1 agosto, nella basilica di San Gaudenzio, in un funerale che ha stretto tutti in un dolore composto, pieno, silenzioso e profondamente condiviso.
La chiesa era stracolma. Ogni banco occupato, persone in piedi, fuori sulla piazza. E dentro, nessuno senza occhi lucidi. Stretti attorno ai genitori, alle mamme soprattutto, ai fratelli, alle sorelle, ai parenti. Abbracci, carezze, sguardi smarriti, evocativi della loro vita tanto straordinaria quanto discreta. E quella bellezza educata e fiera che Mario e Gianni portavano con sé anche nei momenti più semplici: oggi nei fiori, negli abiti, nella cura con cui tanti amici hanno voluto esserci. In mezzo alla gente anche il sindaco di Novara Alessandro Canelli, la consigliera comunale Barbara Pace e il presidente del consiglio Edoardo Brustia, presenti in forma privata.
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A celebrare la funzione è stato don Renzo Cozzi, parroco del centro storico, con parole che hanno rispecchiato lo sgomento e la fede ferita ma ancora viva: «La vita di Mario e Gianni è finita tragicamente, è stato un terremoto. Ma dobbiamo essere grati per averli conosciuti, per la passione che avevano messo nel loro lavoro, per i legami che avevano creato. La morte è arrivata come un ladro in un momento in cui la vita era un sorriso. Quello che è successo ci ha tolto le sicurezze. Ci chiediamo: perché loro? Perché ora? Perchè Dio non ha vegliato su di loro? Ma la risposta la sapremo solo il giorno della risurrezione».
Don Renzo ha aggiunto: «Vorremmo per loro un miracolo come per Lazzaro, ma questo non è possibile. È un momento difficile: non potremo più godere della loro amicizia. E anch’io faccio fatica a crederci, ma nel Signore c’è la verità, e dalla loro gioia di vivere possiamo ancora imparare».
Il parroco ha voluto ricordare anche l’altra vittima dell’incidente, Valerio Amodio Giurni, e ha rivolto un pensiero a Silvia, l’unica sopravvissuta: «Che questi ragazzi siano per noi un ricordo bello, vivo, che ci orienti nella direzione giusta. La consolazione non è dimenticare, ma capire dove andare».
E allora forse non serve chiedersi quanto dura una vita, ma quanto amore resta quando finisce. E a giudicare da quante persone oggi li hanno pianti, Mario e Gianni resteranno qui. Per sempre.
(foto Alessandro Visconti)