Al Cinema Vip di Novara la platea si è riempita di un pubblico qualificato di medici e operatori sanitari e di tanti cittadini interessati al futuro della sanità pubblica nel convegno organizzato dal Circolo socialista Matteotti e introdotto da Antonio Malerba.
Nel panel condotto dal giornalista novarese Gianni Dal Bello, presidente della Fondazione UniversiCà, è intervenuta Cristina Torgano, coordinatrice delle professioni sanitarie dell’Azienda Ospedaliera Universitaria del Maggiore di Novara, che ha presentato il progetto di collaborazione con la Pediatria dell’Ospedale Cantonale di Bellinzona nella Svizzera Italiana per l’utilizzo delle più moderne tecnologie multimediali per intrattenere i piccoli pazienti ricoverati per lunghe terapie ma anche per attrezzare in modo moderno la sala d’attesa del pronto occorso con un’app dedicata per l’informazione ai pazienti e ai loro familiari.
Vincenzo Mazzaferro, novarese, ordinario di chirurgia all’Università di Milano e direttore dell’Istituto nazionale dei tumori, ha presentato una importante ricerca sul ruolo del Terzo settore nella sanità italiana e delle grandi ricadute positive di una politica che lo incentivasse e lo promuovesse maggiormente.
Il clou delle serata è stata però la testimonianza di un grande della medicina italiana e padre della farmacologia: Silvio Garattini che con i suoi 97 anni, splendidamente portati, con la sua lucidità e passione, è il testimonial di come si possa invecchiare bene. Il contrario della media italiana caratterizzata da una lunga durata di vita a cui non corrisponde però una lunga durata di vita sana.
Garattini ha parlato per più di un’ora inchiodando magneticamente la platea che gli ha tributato un lungo applauso. La prevenzione è il segreto non solo di una buona vita personale ma soprattutto per ridurre i costi del servizio sanitario nazionale.
Meno cibo e più sano, niente fumo, poco alcol, movimento fisico, vita sociale riducono l’incidenza di ictus, infarti, tumori e demenza senile molto di più che la diffusione di inutili integratori e lo spreco di farmaci di cui conosciamo poco e che spesso sono soprattutto un occasione di business per le aziende che monopolizzano con la loro pubblicità anche la cultura e l’attività dei medici.
Più senso critico da parte anche dei pazienti: il buon medico non è necessariamente quello che prescrive il farmaco e soprattutto tanti farmaci.
Al termine della serata è intervenuto il presidente dell’Ordine dei medici di Novara, Federico D’Andrea, che ha ribadito come il medico di famiglia debba smettere di essere trasformato in burocrate e possa tornare a fare soprattutto il medico.