Firmato il Piano città degli immobili pubblici: Novara ridisegna il suo patrimonio urbano

È stato firmato questa mattina, 27 maggio, al Broletto l’accordo tra l’Agenzia del Demanio e il Comune di Novara per l’avvio del “Piano città degli immobili pubblici“, un progetto strategico che punta alla valorizzazione e alla rigenerazione di edifici pubblici dismessi o sottoutilizzati, con l’obiettivo di restituirli alla comunità in una nuova veste funzionale e sostenibile.

Il piano rappresenta un’occasione concreta per rilanciare il tessuto urbano di Novara attraverso il riuso del patrimonio pubblico, rafforzandone l’identità storica e culturale e rendendo la città più attrattiva, inclusiva ed efficiente. Gli interventi previsti si inseriscono in una visione di lungo termine che guarda alla transizione ecologica, alla digitalizzazione dei servizi, alla promozione della cultura e alla nascita di nuove forme dell’abitare.

Gli immobili coinvolti

Il progetto coinvolge una serie di immobili pubblici, suddivisi tra proprietà statali, comunali e a titolarità mista.

Immobili di proprietà dello Stato:

  • Caserma Cavalli: diventerà un polo amministrativo, archivistico e presidio di sicurezza.
  • Caserma Passalacqua: sarà riconvertita in un polo culturale, con aree verdi e servizi ricettivi.
  • Caserma Gherzi: attuale sede dell’Agenzia delle Entrate e del Comando dei Carabinieri Forestale; l’area verde adiacente potrà ospitare iniziative temporanee.
  • Convitto Nazionale Carlo Alberto: istituzione educativa, i cui spazi saranno in parte riconvertiti per attività sportive.

Immobili di proprietà del Comune:

  • Palazzo Faraggiana: sarà trasformato in un polo museale, con servizi culturali e spazi espositivi.
  • Casa Rognoni: ospiterà sale espositive, spazi abitativi e sedi per associazioni locali.

Immobili a proprietà mista Stato-Comune:

  • Palazzina 8 Alloggi: destinata ad accogliere alloggi per il personale dell’amministrazione della Difesa.

«Organizzare il recupero degli immobili attraverso digitalizzazione e sostenibilità è una priorità – ha dichiarato Alessandra Del Verme, direttrice dell’Agenzia del Demanio -. Questo piano è il modo per pianificare insieme alle istituzioni locali, conoscitrici del territorio, lo sviluppo futuro di Novara. Una città con una forte identità storica e architettonica merita strumenti capaci di restituire valore e orgoglio ai cittadini».

Del Verme ha poi sottolineato come il patrimonio immobiliare pubblico, «che è dei cittadini», debba essere messo a disposizione del territorio con progetti che sappiano integrarsi nella vita urbana e offrire opportunità concrete di crescita.

Entusiasta anche il sindaco Alessandro Canelli, che ha evidenziato l’importanza della sinergia con il Demanio: «Il supporto tecnico gratuito fornito dall’Agenzia ci consente di superare i limiti interni e di progettare in maniera coordinata e coerente con le linee del consiglio comunale. Questo è un passo fondamentale per accedere alle risorse europee e ministeriali a partire dal 2026. Stiamo costruendo oggi le fondamenta del futuro della città».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Firmato il Piano città degli immobili pubblici: Novara ridisegna il suo patrimonio urbano

È stato firmato questa mattina, 27 maggio, al Broletto l’accordo tra l’Agenzia del Demanio e il Comune di Novara per l’avvio del “Piano città degli immobili pubblici“, un progetto strategico che punta alla valorizzazione e alla rigenerazione di edifici pubblici dismessi o sottoutilizzati, con l’obiettivo di restituirli alla comunità in una nuova veste funzionale e sostenibile.

Il piano rappresenta un’occasione concreta per rilanciare il tessuto urbano di Novara attraverso il riuso del patrimonio pubblico, rafforzandone l’identità storica e culturale e rendendo la città più attrattiva, inclusiva ed efficiente. Gli interventi previsti si inseriscono in una visione di lungo termine che guarda alla transizione ecologica, alla digitalizzazione dei servizi, alla promozione della cultura e alla nascita di nuove forme dell’abitare.

Gli immobili coinvolti

Il progetto coinvolge una serie di immobili pubblici, suddivisi tra proprietà statali, comunali e a titolarità mista.

Immobili di proprietà dello Stato:

  • Caserma Cavalli: diventerà un polo amministrativo, archivistico e presidio di sicurezza.
  • Caserma Passalacqua: sarà riconvertita in un polo culturale, con aree verdi e servizi ricettivi.
  • Caserma Gherzi: attuale sede dell’Agenzia delle Entrate e del Comando dei Carabinieri Forestale; l’area verde adiacente potrà ospitare iniziative temporanee.
  • Convitto Nazionale Carlo Alberto: istituzione educativa, i cui spazi saranno in parte riconvertiti per attività sportive.

Immobili di proprietà del Comune:

  • Palazzo Faraggiana: sarà trasformato in un polo museale, con servizi culturali e spazi espositivi.
  • Casa Rognoni: ospiterà sale espositive, spazi abitativi e sedi per associazioni locali.

Immobili a proprietà mista Stato-Comune:

  • Palazzina 8 Alloggi: destinata ad accogliere alloggi per il personale dell’amministrazione della Difesa.

«Organizzare il recupero degli immobili attraverso digitalizzazione e sostenibilità è una priorità – ha dichiarato Alessandra Del Verme, direttrice dell’Agenzia del Demanio -. Questo piano è il modo per pianificare insieme alle istituzioni locali, conoscitrici del territorio, lo sviluppo futuro di Novara. Una città con una forte identità storica e architettonica merita strumenti capaci di restituire valore e orgoglio ai cittadini».

Del Verme ha poi sottolineato come il patrimonio immobiliare pubblico, «che è dei cittadini», debba essere messo a disposizione del territorio con progetti che sappiano integrarsi nella vita urbana e offrire opportunità concrete di crescita.

Entusiasta anche il sindaco Alessandro Canelli, che ha evidenziato l’importanza della sinergia con il Demanio: «Il supporto tecnico gratuito fornito dall’Agenzia ci consente di superare i limiti interni e di progettare in maniera coordinata e coerente con le linee del consiglio comunale. Questo è un passo fondamentale per accedere alle risorse europee e ministeriali a partire dal 2026. Stiamo costruendo oggi le fondamenta del futuro della città».

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