Dal prossimo 15 giugno due nuovi treni regionali veloci collegheranno Torino e Milano ogni giorno, al mattino presto e in tarda serata. Una notizia accolta con favore da pendolari e viaggiatori, ma che ha riacceso anche il dibattito politico in Piemonte: maggioranza e opposizione si attribuiscono il merito del risultato.
Il provvedimento, annunciato ufficialmente dalla Regione, prevede il ritorno del treno in partenza da Milano Centrale alle 5.15 (arrivo a Torino Porta Nuova alle 7.06) e di quello serale da Torino alle 21.54 (arrivo a Milano alle 23.45). Due collegamenti soppressi durante la pandemia e da tempo richiesti da lavoratori, studenti e comitati pendolari. Le principali fermate intermedie, tra cui Novara, Vercelli e Chivasso, saranno servite regolarmente, offrendo maggiore flessibilità e copertura alle esigenze di chi viaggia ogni giorno.
La giunta regionale, tramite l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi, rivendica il traguardo come il frutto di un lavoro silenzioso ma efficace: «Abbiamo dato seguito a un impegno concreto, non a slogan. Potenziare il servizio ferroviario è una scelta politica che guarda alla sostenibilità e alla qualità della vita dei piemontesi».
Di segno diverso, ma con tono altrettanto rivendicativo, la lettura dell’opposizione. I consiglieri regionali del Partito Democratico, Simona Paonessa e Domenico Rossi, sottolineano che il ritorno di questi treni è il risultato di pressioni insistenti esercitate dalla minoranza: «Queste corse erano state tagliate durante il Covid, generando gravi disagi per molti pendolari. Abbiamo più volte sollecitato la Regione a intervenire: ora, finalmente, ci hanno ascoltati». I due consiglieri rimarcano anche il ritardo con cui si è giunti alla soluzione: «È un passo nella giusta direzione e ci auguriamo che sia solo l’inizio di un rilancio più ambizioso del trasporto ferroviario regionale, che deve diventare più inclusivo ed efficiente».
Intanto, per i territori interessati – e in particolare per una città di snodo come Novara – l’effetto immediato sarà tangibile: maggiore accessibilità alle due metropoli e una nuova opportunità per ridare centralità al treno come mezzo sostenibile. In attesa di futuri sviluppi, una cosa è certa: sul treno Torino–Milano, il viaggio continua anche dentro i binari della politica.