Trecate Calcio, campionato a porte chiuse: scoppia il caso politico

Le tribune non sono omologabili: allenamenti e partite potranno svolgersi, ma rigorosamente senza pubblico

A pochi giorni dall’inizio dei campionati, il Trecate Calcio si ritrova con un campo a metà. Dopo un sopralluogo, infatti, il commissario prefettizio ha stabilito che le tribune degli impianti di via Mezzano non sono omologabili: allenamenti e partite potranno svolgersi, ma rigorosamente a porte chiuse.

In un primo momento la società aveva diffuso una nota in cui parlava di «chiusura totale del campo», poi in serata è arrivata la rettifica: «Desideriamo rassicurare atleti, famiglie e staff tecnico che l’attività del settore giovanile sarà garantita al 100%. Il settore giovanile rappresenta priorità assoluta nel programma della società e nessuna delle attuali circostanze avrà conseguenze sul percorso di crescita sportiva dei nostri giovani atleti».

Si tratta di circa 150 ragazzi, in gran parte figli di famiglie straniere, «che trovano nel calcio non solo un momento di svago, ma «un’opportunità di crescita, integrazione e rispetto delle regole». ha ricordato dal Trecate Calcio. Ma se l’attività sportiva è salva, a preoccupare è però la sopravvivenza economica della società, che vive soprattutto degli introiti, seppur modesti, degli abbonamenti e dell’ingresso degli spettatori.

Il club ha ricordato come negli ultimi anni Trecate abbia già perso altri impianti: campo da tennis, piscina e ginnastica, mai sostituiti da nuove strutture. «Abbiamo resistito a furti, vandalismi e minacce – sottolineano i volontari – solo per dare ai giovani un luogo sicuro dove incontrarsi».

La vicenda ha subito acceso lo scontro politico. L’ex sindaco Federico Binatti, decaduto a giugno, ha diffuso un comunicato a nome di Fratelli d’Italia Trecate in cui si dice «stupito» della decisione del commissario: «In questi anni non ci è mai giunta alcuna relazione formale né preventivo che sollevasse problematiche di sicurezza sull’impianto. Tanto è vero che ogni anno firmavamo regolarmente l’avvio della nuova stagione sportiva». Un intervento che suona come una difesa del suo operato, ma che non cancella un fatto: fino a tre mesi fa la città era governata dalla sua amministrazione e la delega allo Sport era in capo a Fdi con il consigliere Michele Musone.

«Abbiamo deciso di presentare immediatamente un accesso agli atti – ha aggiunto – per chiarire questa vicenda, che per noi è del tutto nuova, e verificare quali scelte intendano adottare uffici e commissario prefettizio».

Durissima la replica del Partito Democratico. «Questa situazione non è frutto del caso, ma l’ennesima conseguenza della gestione superficiale della scorsa amministrazione di centrodestra», accusa il segretario cittadino Filippo Sansottera. «Il centrodestra ha lasciato che le strutture sportive andassero in rovina senza alcuna programmazione né manutenzione. Ora il commissario si limita a prenderne atto, ma i veri responsabili sono quelli che hanno governato per nove anni».

Sulla stessa linea Marco Uboldi: «Tennis, piscina, ginnastica: pezzi di socialità e sport che a Trecate sono stati chiusi e mai sostituiti. Questa è l’eredità che lascia il centrodestra: parlano di sicurezza e legalità, ma per anni non hanno mosso un dito per garantire strutture adeguate ai nostri giovani. Oggi ne pagano il prezzo 150 ragazzi che rischiano di restare senza un campo da gioco».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Trecate Calcio, campionato a porte chiuse: scoppia il caso politico

Le tribune non sono omologabili: allenamenti e partite potranno svolgersi, ma rigorosamente senza pubblico

A pochi giorni dall’inizio dei campionati, il Trecate Calcio si ritrova con un campo a metà. Dopo un sopralluogo, infatti, il commissario prefettizio ha stabilito che le tribune degli impianti di via Mezzano non sono omologabili: allenamenti e partite potranno svolgersi, ma rigorosamente a porte chiuse.

In un primo momento la società aveva diffuso una nota in cui parlava di «chiusura totale del campo», poi in serata è arrivata la rettifica: «Desideriamo rassicurare atleti, famiglie e staff tecnico che l’attività del settore giovanile sarà garantita al 100%. Il settore giovanile rappresenta priorità assoluta nel programma della società e nessuna delle attuali circostanze avrà conseguenze sul percorso di crescita sportiva dei nostri giovani atleti».

Si tratta di circa 150 ragazzi, in gran parte figli di famiglie straniere, «che trovano nel calcio non solo un momento di svago, ma «un’opportunità di crescita, integrazione e rispetto delle regole». ha ricordato dal Trecate Calcio. Ma se l’attività sportiva è salva, a preoccupare è però la sopravvivenza economica della società, che vive soprattutto degli introiti, seppur modesti, degli abbonamenti e dell’ingresso degli spettatori.

Il club ha ricordato come negli ultimi anni Trecate abbia già perso altri impianti: campo da tennis, piscina e ginnastica, mai sostituiti da nuove strutture. «Abbiamo resistito a furti, vandalismi e minacce – sottolineano i volontari – solo per dare ai giovani un luogo sicuro dove incontrarsi».

La vicenda ha subito acceso lo scontro politico. L’ex sindaco Federico Binatti, decaduto a giugno, ha diffuso un comunicato a nome di Fratelli d’Italia Trecate in cui si dice «stupito» della decisione del commissario: «In questi anni non ci è mai giunta alcuna relazione formale né preventivo che sollevasse problematiche di sicurezza sull’impianto. Tanto è vero che ogni anno firmavamo regolarmente l’avvio della nuova stagione sportiva». Un intervento che suona come una difesa del suo operato, ma che non cancella un fatto: fino a tre mesi fa la città era governata dalla sua amministrazione e la delega allo Sport era in capo a Fdi con il consigliere Michele Musone.

«Abbiamo deciso di presentare immediatamente un accesso agli atti – ha aggiunto – per chiarire questa vicenda, che per noi è del tutto nuova, e verificare quali scelte intendano adottare uffici e commissario prefettizio».

Durissima la replica del Partito Democratico. «Questa situazione non è frutto del caso, ma l’ennesima conseguenza della gestione superficiale della scorsa amministrazione di centrodestra», accusa il segretario cittadino Filippo Sansottera. «Il centrodestra ha lasciato che le strutture sportive andassero in rovina senza alcuna programmazione né manutenzione. Ora il commissario si limita a prenderne atto, ma i veri responsabili sono quelli che hanno governato per nove anni».

Sulla stessa linea Marco Uboldi: «Tennis, piscina, ginnastica: pezzi di socialità e sport che a Trecate sono stati chiusi e mai sostituiti. Questa è l’eredità che lascia il centrodestra: parlano di sicurezza e legalità, ma per anni non hanno mosso un dito per garantire strutture adeguate ai nostri giovani. Oggi ne pagano il prezzo 150 ragazzi che rischiano di restare senza un campo da gioco».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore