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Novara, per la “scossa” c’è il derby a Vercelli

Passano gli anni, aumentano le sfide riportate sugli almanacchi ma il fascino del derby tra Novara e Pro Vercelli è sempre quello delle origini. Una sfida segnata da quei 25 km di distanza tra le due città che, campanilismo a parte, condividono una storia segnata a tavola dal riso e sul campo da quello che è considerato uno dei più grandi calciatori italiani di tutti i tempi, Silvio Piola. Grande in casacca “bianca”, grande in azzurro tanto da dare il nome allo stadio di entrambe le città, così vicine eppure (o forse proprio per questo) così rivali.

 

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Sono passati 107 anni dal primo scontro in terra vercellese (7-0 per i “bianchi”), 73 dalla prima vittoria azzurra (1-3 nel 1937) e in mezzo, come ogni derby che si rispetti, partite dall’esito più o meno scontato ma sempre e comunque nel segno dell’agonismo. Una sfida che arriva al momento giusto del campionato per entrambe le squadre, a caccia di una “botta” di adrenalina per alzare il ritmo dopo un avvio di 2020 sonnolento. Otto i punti realizzati dall’inizio dell’anno dalla Pro Vercelli, addirittura due in meno quelli conquistati dal Novara, che pure mantiene una posizione migliore in classifica e, soprattutto, ambizioni in ottica “post season”. Così, il derby delle risaie può rappresentare l’occasione giusta per inseguire una “svolta” tanto per gli uomini di Banchieri quanto per quelli di Gilardino.

Per ora, al netto delle 28 sfide già giocate a Vercelli, il bilancio sorride ai “bianchi” che vantano 11 successi contro gli 8 novaresi; 9, invece, i pareggi registrati, incluso quello della passata stagione (era il 3 novembre 2018, a Da Silva rispose l’azzurro Cacia, entrambi a segno dal dischetto).

Era finito in pareggio anche lo scontro precedente, nella primavera 2018, mentre per risalire all’ultimo successo novarese bisogna tornare alla stagione 2015-2016, in serie B. Al Piola di Vercelli decise una punizione deliziosa di Viola prima di un finale infuocato segnato dal parapiglia e dalle espulsioni degli azzurri Signori e Da Costa. Da “record” fu invece la stagione 2012-2013: è l’ultima in cui il Novara ha conquistato la “doppietta”, vincendo sia in casa (2-0 con reti di Perticone e di Gonzalez su rigore) sia in trasferta (1-2 con rete decisiva del “carneade” Libertazzi a una manciata di minuti dallo scadere).

Bisogna tornare però agli albori del 2000 per una delle partite ancora oggi più sentita e celebrata dai tifosi azzurri: il 4 novembre 2001 il Novara (in posizione di classifica precaria nell’allora C2, avanguardia del calcio professionistico) espugnò il Piola di Vercelli grazie a una tripletta del suo futuro capitano e “uomo immagine”, Raffaele Rubino in un epico successo per 2-3. Fu a tutti gli effetti la consacrazione di una storia d’amore, quella tra lo stesso Rubino, allora 23enne, e Novara, una storia destinata a durare, pur con qualche “tira e molla”, fino all’estate 2014.

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Giuseppe Maddaluno

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