Le lavoratrici e i lavoratori del magazzino Lidl di Biandrate e delle filiali della provincia di Novara e del Vco scendono in campo: è stato proclamato lo stato di agitazione con ricorso allo sciopero nell’ambito della mobilitazione nazionale che investe Lidl Italia. La decisione arriva dopo l’esito ritenuto insoddisfacente dell’incontro nazionale sul rinnovo del contratto integrativo aziendale, tenutosi il 14 maggio scorso a Bologna.
A comunicarlo sono le segreterie territoriali di Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS di Novara-VCO, che denunciano una proposta aziendale «inadeguata e irrispettosa», a fronte di un’azienda che negli ultimi anni ha registrato numeri record: oltre 7 miliardi di euro di fatturato e 1,3 miliardi di euro di utile ante imposte nell’ultimo quinquennio.
Nel mirino delle organizzazioni sindacali anche il rifiuto dell’azienda di accogliere proposte alternative, come: l’introduzione di un premio di risultato legato agli obiettivi aziendali, l’aggiunta di una quota fissa al salario e il riconoscimento dei buoni pasto.
«A peggiorare la situazione – affermano i sindacati in una nota – gravi criticità organizzative che colpiscono soprattutto il personale part-time, circa il 70% della forza lavoro, sottoposto a turnazioni incerte, eccessiva flessibilità e carichi di lavoro crescenti. Una condizione che compromette fortemente l’equilibrio tra vita personale e professionale, generando disagio e precarietà».
Le sigle sindacali annunciano che anche il territorio novarese sarà protagonista della mobilitazione nazionale, con iniziative di protesta locali a sostegno delle rivendicazioni dei dipendenti. Il primo appuntamento è fissato per sabato 24 maggio, dalle 10 alle 13 con un presidio davanti al magazzino Lidl di Biandrate.