Nell’immediato dopoguerra aveva assunto lui l’incarico di mantenere il meccanismo della torre civica in piazza, fino al suo smantellamento. Il suo è stato sempre un mestiere molto particolare e prezioso.
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Si è spento pochi giorni fa Luigi Massironi, classe 1928, vero pezzo miliare della comunità oleggese. Massironi è stato lo storico orologiaio e appunto ultimo campanaro della torre civica.
Un mestiere imparato a Gallarate in una bottega, mandato proprio lì dal padre durante il periodo della seconda Guerra mondiale. Massironi ha poi avviato la propria attività a Oleggio, aiutando all’inizio il padre che dopo la guerra aveva aperto una gioielleria in corso Matteotti. Massironi ha tenuto attiva la bottega fino al 1985. Una bottega che tantissimi ricordano e che in parte rivive proprio al museo Fanchini.
«Sono tanti i ricordi, – dice il figlio Diego – è sempre stato particolare osservarlo maneggiare oggetti molto piccoli come gli orologi da polso. Svolgeva un lavoro da certosino, che sembra quasi difficile immaginare oggi». La sua bottega è stata preziosa per diversi contadini: «Quando ero piccolo ricordo che il lunedì, giorno di mercato, era quello più movimentato in bottega, arrivavano contadini e tutti coloro che contrattano bestiame e fieno e portavano orologi e sveglie per chiedere a papà di aggiustarli. Erano oggetti preziosi perché gli unici che li aiutavano a svegliarsi presto per le commissioni. Diciamo che quello di papà era una bottega di riparazione, era sì una gioielleria, ma non di quelle che si vedono ora» dice sorridendo.