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Arona, botta e risposta tra Ascom e candidato sindaco sul dehor

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Botta e risposta a distanza fra il presidente di Ascom Confcommercio di Arona Nicolò Simoni e il candidato sindaco di “Senso Civico” Giovanni La Croce. Oggetto della discussione l’ampliamento del dehor del bar “Pecora Nera”, locale considerato uno dei punti di maggior ritrovo della movida della cittadina lacuale.

Per La Croce il provvedimento adottato dalla giunta è da ritenersi forse inopportuno, almeno nella tempistica, visto il perdurare dello stato di emergenza e di crisi. La richiesta di aumento della superficie di altri 30 metri quadrati (che farebbero del dehor del locale di corso Marconi fra i più grandi dell’intero lungolago) era stata presentata lo scorso 6 marzo, a poche ore dall’inizio del weekend che avrebbe poi portato alla chiusura dell’intero territorio nazionale. L’operazione si è rivelata sicuramente vantaggiosa per l’amministrazione comunale, per la quale introiterà oltre 15 mila euro, così come ha da tempo programmato un fitto calendario di iniziative nei prossimi mesi, covid permettendo.

 

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Manifestazioni, che dovrebbero culminare nel prossimo mese di agosto con una nuova esibizione delle “Frecce Tricolori”. Sulla sua pagina Facebook La Croce ha contestato la fretta con la quale la giunta Gusmeroli aveva approvato il provvedimento, “congelando” al tempo stesso l’attività del consiglio comunale, usando anche l’espressione di «democrazia confiscata».

Nella sua replica Simoni ha voluto ricordare invece che «l’autorizzazione rilasciata dal Comune è di questi giorni», ma l’iter sarebbe iniziato nello scorso mese di novembre. «La burocrazia richiede tempo, persino troppo. L’ampliamento non riguarda il dehor, ma un negozio adiacente il locale. Il risultato sarà quello di avere più posti a sedere, spazi più ampi e quindi maggiore possibilità di evitare assembramenti e di garantire le distanze quando i locali potranno finalmente riaprire».

A stretto giro la controreplica di La Croce: «La categoria che Ascom rappresenta – ha detto La Croce – è molto composita e non tuta coinvolta nella cosiddetta “movida”, fenomeno verso il quale alcuni esercenti come il nostro gruppo possiedono una visione critica. Noi siamo per la quiete pubblica, il rispetto della legge e dei regolamenti. Noi siamo per una “movida” controllata e non sfrenata; per il contrasto allo spaccio e al vandalismo. Anche su questo tema da mesi chiediamo un dialogo costruttivo. Si tratta di un endorsement inopportuno».

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