Trecate, motori già caldi per le amministrative 2026. Capoccia: «Sì al centrodestra ma senza Binatti»

Sotto il gazebo di Fratelli d’Italia, l’ex sindaco Binatti replica: «Noi ci siamo e ci saremo sempre». E il centrosinistra dov'è?

A Trecate il commissariamento non ha congelato la politica, anzi, l’ha riportata in piazza. Da due mesi, infatti, la città è senza amministrazione, ma l’ex sindaco Federico Binatti – decaduto insieme alla sua giunta dopo la rottura interna alla maggioranza e le dimissioni di nove consiglieri – non si è fatto da parte. Anzi, ha intensificato la presenza pubblica con il suo partito, Fratelli d’Italia. Due presidi con gazebo in una settimana, un terzo questa mattina dalle 9. Accanto a lui l’ex assessora Rosa Criscuolo e alcuni fedelissimi tra cui Pino Acciardi (in foto). Il messaggio è chiaro: «Noi ci siamo e ci saremo sempre».

Ma a distanza, e con toni molto netti, arriva la risposta di Giorgio Capoccia, consigliere di opposizione ed candidato sindaco nel 2021, con un passato nella prima giunta Binatti, che raccoglie il consenso di alcune aree “scontente” del centrodestra e di buona parte della destra moderata. Per Capoccia il punto non è se ci sarà un nuovo progetto politico nel solco della sua parte politica, ma chi ne farà parte: «Il centrodestra può rinascere, ma solo senza Binatti. Quella stagione è finita».

Dal canto suo, in un comunicato a firma di Fratelli d’Italia Trecate – lo stesso partito tra le cui fila, in consiglio comunale, si è consumata buona parte della crisi che ha portato alla sua caduta – Binatti afferma: «È naturale per chi vive la politica con passione e responsabilità. La nostra presenza ha fatto tremare la terra sotto ai piedi a qualcuno? Forse infastidisce sapere che, nonostante il tentativo di farci fuori con un’operazione di palazzo, siamo ancora qui, a testa alta, a parlare con i cittadini».

Parole accompagnate da un attacco diretto – anche se non esplicitamente nominato – a Filippo Sansottera, ex consigliere di minoranza, il quale nei giorni scorsi aveva affidato ai social considerazioni per nulla lusinghiere nei confronti della giunta Binatti: «Non si può criticare chi torna in piazza scrivendo post rancorosi comodamente dal divano, dietro ad uno schermo – tuona ancora l’ex sindaco -. Chi lo fa dimostra solo di saper protestare, ma non proporre e chi oggi si affretta a lanciare accuse o comunicati indignati forse è proprio infastidito da una partecipazione reale, che nasce dall’ascolto e dalla fiducia conquistata sul campo». E conclude: «Trecate ha bisogno di chi costruisce, di chi si assume responsabilità, di chi conosce la complessità dell’amministrare e non si limita a gridare contro. Noi parliamo di impegno civico, di competenze, di ascolto e di futuro. Per noi la politica è responsabilità, non rancore. Noi ci siamo e ci saremo sempre».

Ma a fare notizia è la replica durissima di Capoccia. «Sorprende, e non poco, la disinvoltura con cui Binatti tenta di ribaltare la realtà dei fatti, come se i cittadini trecatesi avessero la memoria corta. Mi chiedo se non sia senza vergogna il tentativo di presentarsi oggi come vittima, quando l’unico vero responsabile della crisi del centrodestra trecatese ha un nome e un cognome: Federico Binatti. È stato lui, con il suo metodo divisivo e con il rifiuto sistematico del dialogo, a logorare ogni fiducia, a escludere chiunque manifestasse il proprio dissenso rispetto a scelte non condivise e non condivisibili, fino a condurre al commissariamento del Comune. Chi oggi tenta di rifarsi una verginità politica in piazza, fingendo interesse e ascolto verso quei cittadini che ha snobbato per anni fino a poco più di un mese, dovrebbe piuttosto fare i conti con il disastro amministrativo e politico che ha lasciato. Nessuno dimentica i toni, le esclusioni, le rotture che hanno segnato il suo operato».

Capoccia attribuisce senza mezzi termini all’ex primo cittadino la responsabilità diretta della crisi che ha portato al commissariamento: «È stato lui, con il suo metodo divisivo e il rifiuto del dialogo, a logorare ogni fiducia. Chi oggi tenta di rifarsi una verginità politica fingendo ascolto verso quei cittadini che ha ignorato fino a poche settimane fa, dovrebbe fare i conti con il disastro amministrativo lasciato alle spalle».

Infine Capoccia lancia il sasso a tutti i potenziali alleati: «Se davvero si vuole ricostruire un centrodestra unito, forte, credibile e vicino ai cittadini, bisogna dirlo chiaramente: quella stagione è finita. Non si riparte da chi ha distrutto, ma da chi è disposto a lasciarsi alle spalle quell’esperienza fallimentare. Auspico che nessuna forza politica o civica voglia più coinvolgere Federico Binatti nel prossimo progetto amministrativo. Il centrodestra può, ma solo grazie al coraggio di voltare pagina sul serio».

A colpire, inoltre, è il silenzio del centrosinistra. Dopo aver contribuito in modo decisivo alla caduta dell’amministrazione – con le dimissioni in blocco di tutti i consiglieri – non si è più registrata una presa di posizione pubblica. Nessuna iniziativa o proposta sul futuro della città. A parte qualche superfluo post sui social, tutto tace. Non è chiaro se si tratti di una strategia o di un’estate che ha anestetizzato il dibattito, ma resta il fatto che da settimane il centrosinistra è scomparso dal confronto politico. E in una città commissariata, dove la destra discute e si divide apertamente, l’assenza dell’opposizione si nota.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Trecate, motori già caldi per le amministrative 2026. Capoccia: «Sì al centrodestra ma senza Binatti»

Sotto il gazebo di Fratelli d’Italia, l’ex sindaco Binatti replica: «Noi ci siamo e ci saremo sempre». E il centrosinistra dov’è?

A Trecate il commissariamento non ha congelato la politica, anzi, l’ha riportata in piazza. Da due mesi, infatti, la città è senza amministrazione, ma l’ex sindaco Federico Binatti – decaduto insieme alla sua giunta dopo la rottura interna alla maggioranza e le dimissioni di nove consiglieri – non si è fatto da parte. Anzi, ha intensificato la presenza pubblica con il suo partito, Fratelli d’Italia. Due presidi con gazebo in una settimana, un terzo questa mattina dalle 9. Accanto a lui l’ex assessora Rosa Criscuolo e alcuni fedelissimi tra cui Pino Acciardi (in foto). Il messaggio è chiaro: «Noi ci siamo e ci saremo sempre».

Ma a distanza, e con toni molto netti, arriva la risposta di Giorgio Capoccia, consigliere di opposizione ed candidato sindaco nel 2021, con un passato nella prima giunta Binatti, che raccoglie il consenso di alcune aree “scontente” del centrodestra e di buona parte della destra moderata. Per Capoccia il punto non è se ci sarà un nuovo progetto politico nel solco della sua parte politica, ma chi ne farà parte: «Il centrodestra può rinascere, ma solo senza Binatti. Quella stagione è finita».

Dal canto suo, in un comunicato a firma di Fratelli d’Italia Trecate – lo stesso partito tra le cui fila, in consiglio comunale, si è consumata buona parte della crisi che ha portato alla sua caduta – Binatti afferma: «È naturale per chi vive la politica con passione e responsabilità. La nostra presenza ha fatto tremare la terra sotto ai piedi a qualcuno? Forse infastidisce sapere che, nonostante il tentativo di farci fuori con un’operazione di palazzo, siamo ancora qui, a testa alta, a parlare con i cittadini».

Parole accompagnate da un attacco diretto – anche se non esplicitamente nominato – a Filippo Sansottera, ex consigliere di minoranza, il quale nei giorni scorsi aveva affidato ai social considerazioni per nulla lusinghiere nei confronti della giunta Binatti: «Non si può criticare chi torna in piazza scrivendo post rancorosi comodamente dal divano, dietro ad uno schermo – tuona ancora l’ex sindaco -. Chi lo fa dimostra solo di saper protestare, ma non proporre e chi oggi si affretta a lanciare accuse o comunicati indignati forse è proprio infastidito da una partecipazione reale, che nasce dall’ascolto e dalla fiducia conquistata sul campo». E conclude: «Trecate ha bisogno di chi costruisce, di chi si assume responsabilità, di chi conosce la complessità dell’amministrare e non si limita a gridare contro. Noi parliamo di impegno civico, di competenze, di ascolto e di futuro. Per noi la politica è responsabilità, non rancore. Noi ci siamo e ci saremo sempre».

Ma a fare notizia è la replica durissima di Capoccia. «Sorprende, e non poco, la disinvoltura con cui Binatti tenta di ribaltare la realtà dei fatti, come se i cittadini trecatesi avessero la memoria corta. Mi chiedo se non sia senza vergogna il tentativo di presentarsi oggi come vittima, quando l’unico vero responsabile della crisi del centrodestra trecatese ha un nome e un cognome: Federico Binatti. È stato lui, con il suo metodo divisivo e con il rifiuto sistematico del dialogo, a logorare ogni fiducia, a escludere chiunque manifestasse il proprio dissenso rispetto a scelte non condivise e non condivisibili, fino a condurre al commissariamento del Comune. Chi oggi tenta di rifarsi una verginità politica in piazza, fingendo interesse e ascolto verso quei cittadini che ha snobbato per anni fino a poco più di un mese, dovrebbe piuttosto fare i conti con il disastro amministrativo e politico che ha lasciato. Nessuno dimentica i toni, le esclusioni, le rotture che hanno segnato il suo operato».

Capoccia attribuisce senza mezzi termini all’ex primo cittadino la responsabilità diretta della crisi che ha portato al commissariamento: «È stato lui, con il suo metodo divisivo e il rifiuto del dialogo, a logorare ogni fiducia. Chi oggi tenta di rifarsi una verginità politica fingendo ascolto verso quei cittadini che ha ignorato fino a poche settimane fa, dovrebbe fare i conti con il disastro amministrativo lasciato alle spalle».

Infine Capoccia lancia il sasso a tutti i potenziali alleati: «Se davvero si vuole ricostruire un centrodestra unito, forte, credibile e vicino ai cittadini, bisogna dirlo chiaramente: quella stagione è finita. Non si riparte da chi ha distrutto, ma da chi è disposto a lasciarsi alle spalle quell’esperienza fallimentare. Auspico che nessuna forza politica o civica voglia più coinvolgere Federico Binatti nel prossimo progetto amministrativo. Il centrodestra può, ma solo grazie al coraggio di voltare pagina sul serio».

A colpire, inoltre, è il silenzio del centrosinistra. Dopo aver contribuito in modo decisivo alla caduta dell’amministrazione – con le dimissioni in blocco di tutti i consiglieri – non si è più registrata una presa di posizione pubblica. Nessuna iniziativa o proposta sul futuro della città. A parte qualche superfluo post sui social, tutto tace. Non è chiaro se si tratti di una strategia o di un’estate che ha anestetizzato il dibattito, ma resta il fatto che da settimane il centrosinistra è scomparso dal confronto politico. E in una città commissariata, dove la destra discute e si divide apertamente, l’assenza dell’opposizione si nota.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore