Dopo mesi di silenzio, la Lega torna a farsi sentire sulla scena politica trecatese. A esporsi è il segretario della sezione Ovest Ticino, l’ex assessore della giunta Binatti, Alessandro Pasca, che sceglie un tema tradizionalmente caro al Carroccio: la costruzione della moschea.
Una mossa che arriva in un momento particolare per la sezione trecatese del partito. Secondo fonti interne, infatti, Pasca sarebbe stato di fatto messo ai margini, con la regia politica affidata al sindaco di Novara Alessandro Canelli, figura stimata e ritenuta più affidabile per vigilare su una sezione che già quando sedeva sui banchi del consiglio comunale aveva dato segni di sfaldamento.
Pasca, però, rilancia. Con un comunicato attacca gli uffici comunali affermando di aver presentato un accesso agli atti per ottenere documenti relativi ad alcuni capannoni tra corso Roma e via De Gasperi, da anni utilizzati dal centro culturale islamico. Le richieste riguardavano certificazioni di sicurezza, autorizzazioni antincendio e titoli di proprietà. L’istanza, però, è stata respinta, scatenando la reazione del referente della Lega.
«Se tutto è in regola, perché non fornire risposte ai cittadini? – afferma Pasca – La trasparenza non è un favore: è un diritto dei cittadini e un dovere delle istituzioni. Per questo ho già presentato un’istanza di riesame al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza del Comune di Trecate».
Il tema moschea non è nuovo al dibattito politico locale. Già nel 2018 la Lega si era opposta a un progetto di grandi dimensioni e, lo scorso marzo, l’ex capogruppo Mattia Felicetta aveva riportato la questione in consiglio comunale. Allora era emerso che non risultava alcun progetto formale depositato.
Oggi, invece, fonti vicine al centro culturale islamico riferiscono che i responsabili avrebbero deciso di sostituire l’attuale sede in affitto con un capannone di proprietà, poco distante e di dimensioni analoghe.
Un ritorno sulla scena, quello di Pasca, che lo riporta al centro del dibattito politico e che potrebbe riaprire equilibri o disequilibri interni al partito in vista delle amministrative 2026.