Giuliano Pacileo, sindaco di Cameri al suo secondo mandato, è il candidato alla presidenza della Provincia di Novara sostenuto dai partiti e dai movimenti del centrosinistra. Domenica 14 settembre sfiderà il collega Marco Caccia, sindaco di Romentino, in una competizione di secondo livello: non saranno i cittadini a votare, ma sindaci e consiglieri comunali degli 87 Comuni della provincia, compreso il capoluogo. Una sfida che arriva in un momento delicato per l’ente, chiamato a gestire competenze ridotte rispetto al passato ma ancora decisive, come la manutenzione di scuole e strade.
Con Pacileo abbiamo parlato del suo metodo di lavoro, delle priorità del programma e di come immagina il futuro della Provincia.
La Provincia ha competenze limitate ma decisive come gli interventi nelle scuole o sulle strade. Quale sarà, in concreto, il tuo metodo di lavoro nei rapporti con i sindaci del territorio, spesso molto diversi per dimensioni e priorità?
La Provincia di Novara ha caratteristiche molto varie: ci sono Comuni grandi e strutturati, ma anche 21 con meno di mille abitanti e oltre 50 tra mille e cinquemila. Il compito del presidente è quello di mantenere un dialogo costante con tutti, in particolare con i piccoli centri che hanno più difficoltà. Il metodo sarà fatto di ascolto, incontri periodici, attenzione alle esigenze di ciascuno. Solo così l’ente potrà davvero rappresentare tutto il territorio.
Quali saranno le tre priorità immediate del tuo mandato alla guida della Provincia e in che modo intende finanziarle, considerato anche il fatto che le casse della Provincia sono spesso vuote o comunque limitate?
Le priorità sono tre. La prima è la viabilità: servono manutenzioni ordinarie e straordinarie, ma anche attenzione a progetti strategici come il completamento della tangenziale di Novara, il collegamento con Vercelli e la riqualificazione della tratta Oleggio–Malpensa. La seconda riguarda le scuole superiori: messa in sicurezza, efficientamento energetico e nuove sinergie tra istituti e aziende, per favorire percorsi formativi che aiutino i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro. La terza è l’ambiente, con una pianificazione attenta al consumo di suolo e un censimento delle aree dismesse, per attrarre investitori senza occupare nuovo terreno. Per finanziare questi interventi sarà indispensabile reperire risorse aggiuntive attraverso bandi e canali nazionali ed europei.
Nel caso in cui dovessi vincere questa elezione, ti troveresti a guidare una Provincia con un consiglio a prevalenza di centrodestra. Come pensa di far funzionare la macchina istituzionale in questo quadro di minoranza politica, senza restare ostaggio dei numeri?
Il presidente deve essere il presidente di tutti, non solo di una parte politica. Io lavorerò in piena sinergia con il consiglio provinciale, anche se a maggioranza diversa. L’esperienza da sindaco con una lista civica eterogenea, che unisce anime di centrosinistra e di centrodestra, mi ha insegnato che la collaborazione è possibile. Credo molto nel dialogo e nella capacità di ascolto: sono qualità che mi permetteranno di affrontare la sfida senza restare bloccato dai numeri.
Guardiamo al futuro, dopo avere già terminato il mandato da presidente… cosa dovranno dire i novaresi perché la tua esperienza venga ricordata come un successo e non come una parentesi di pura gestione ordinaria?
Vorrei essere ricordato come un presidente disponibile, capace di rendere la Provincia un ente credibile e propositivo. Un’amministrazione che ha saputo attrarre risorse per scuole, viabilità, progetti di sviluppo e turismo, e che ha difeso la dignità istituzionale delle Province, oggi enti di secondo livello ma comunque fondamentali. Mi piacerebbe lasciare il segno come chi ha dato un contributo concreto per riportare la Provincia a svolgere il suo ruolo al servizio dei cittadini e del territorio.
Molti cittadini potrebbero chiedersi se, in caso di elezione, riuscirai a conciliare il ruolo di presidente della Provincia con quello di sindaco. Cosa rispondi a chi teme che una delle due funzioni finisca per essere trascurata?
Chi mi conosce sa che sono una persona determinata e abituata a portare a termine gli impegni. Il mio lavoro sarà massimo sia per la Provincia sia per Cameri. Posso contare su una squadra solida e competente a livello comunale, il che mi permetterà di dedicare energie anche al nuovo incarico senza trascurare nulla. Ho un mandato fino al 2029 a Cameri e molti progetti da portare avanti: i miei cittadini possono stare tranquilli, il mio impegno sarà totale su entrambi i fronti.