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Italia Viva, dal Pd poca migrazione dei renziani di ferro

Una quarantina di presenti in rappresentanza dei (finora) circa 150 iscritti in tutta la provincia. Si è presentata così ieri, mercoledì 19 febbraio, nella sede dell’ex CdQ Sacro Cuore, Italia Viva, la nuova formazione creata da Matteo Renzi. Tanti? Pochi? E’ forse presto per dirlo, anche se bisogna riconoscere che, almeno a Novara città, il numero di adesioni non è stato rilevante. Non c’è stata, insomma, almeno per ora, una migrazione nel nuovo partito da parta di quella componente renziana che nel Pd era stata maggioranza fino a non troppo tempo fa.

 

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Qualche volto conosciuto, ma anche gente comune, in molti casi alla prima vera e propria esperienza politica attiva, per un partito ancora sotto traccia, che sembra raccogliere maggiori consensi nel Medio e Alto Novarese. Tanta buona volontà e voglia di fare e molta curiosità in occasione di questo debutto per capire chi ha già aderito a questo nuovo progetto e chi potrebbe farlo in futuro, come intende darsi una struttura organizzativa, quali i temi da inserire in agenda e altro ancora.

Una introduzione a tutto tondo è stata fatta dal coordinatore provinciale Giuseppe Genoni, affiancato in questo incarico dall’aronese Lella Nava, mentre per quanto riguarda la città di Novara i responsabili sono stati individuati in Roberto Luca Saldi e Federica Francesi. Tanti i temi affrontati, a cominciare dalla proposta, avanzata nella serata di mercoledì da Renzi nel corso di un programma televisivo, di una riforma che porti all’elezione diretta del presidente del Consiglio, trasformandolo in un vero e proprio sindaco d’Italia; e poi ancora la scuola, la giustizia, lo sviluppo, attraverso prima di tutto lo sblocco di qualcosa come «120 miliardi di euro già finanziati per la realizzazione di opere che dovrebbero contribuire a far ripartire la nostra economia».

Ma partendo da temi di carattere nazionale si dovrà poi operare per tradurli in proposte amministrative sul territorio. E qui il partito è già proiettato a quelli che dovranno essere i suoi primi test elettorali, le comunali di Arona in primis, dove appoggerà la candidatura a sindaco del “civico” Giovanni La Croce, ma soprattutto quelle che, il prossimo anno, vedranno il rinnovo delle amministrazioni di Novara e Trecate in primo piano.

Oltre ai responsabili, diversi sono stati gli interventi da parte dei presenti, in particolare da chi già riveste un ruolo sul territorio, come il consigliere comunale borgomanerese Roberto Faggiano e la sua omologa di Gozzano Stefania Biaggi. Un contributo è arrivato anche da Giovanni Agnesina, già assessore nel capoluogo con la giunta guidata da Andrea Ballaré. La sua presenza è stata forse la più significativa, avendo spiegato prima di tutto che il suo abbandono del Pd è stato motivato «per l’esaurimento di alcuni scopi per i quali era nato. Adesso metterò la mia esperienza a disposizione di Italia Viva».

Un partito che proverà a cercare consensi anche su temi ambientali: se a livello nazionale è stata lanciata proprio dall’ex premier la proposta di piantumare un albero per ogni iscritto, a Novara, come hanno spiegato Saldi e Francesi, si sono già registrate prese di posizione contro l’amministrazione del sindaco Canelli per quanto riguarda verde, traffico e parcheggi.

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Luca Mattioli

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