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Consiglio comunale: la minoranza contesta l’assenza in aula dei revisori dei conti

Prime schermaglie nel dibattito su Bilancio e Dup dopo le relazioni del sindaco Canelli e dell'assessore Moscatelli. Fonzo (Pd): «La consulenza per il nuovo Prg non è forse un incarico?». Il sindaco: «Il vostro sforzo emendativo è stato mediocre»

Bilancio e Dup, non sono mancate fin dall’inizio le prime schermaglie durante il Consiglio comunale in corso oggi, lunedì 21 febbraio, nel salone dell’Arengo del Broletto. Dopo la relazione del sindaco Alessandro Canelli e dell’assessore al Bilancio Silvana Moscatelli, il capogruppo del Pd Nicola Fonzo tra le altre cose ha puntato l’indice su una voce del documento contabile che prevede lo stanziamento della somma di 100 mila euro per un incarico riguardante lo studio del nuovo Piano regolatore. Cosa che contrasterebbe, secondo Fonzo, con quanto contenuto nel Dup, dove verrebbero esclusi affidamenti “esterni”: «La consulenza per il nuovo Prg non è forse un incarico?». Ma non solo. Tanto l’ex candidato alla carica di primo cittadino del centro sinistra quanto la collega Sara Paladini si sono chiesti «quale sia il parere al riguardo da parte dei revisori dei conti, ma soprattutto il perché della loro assenza ai lavori, compresa quella del segretario generale».


Quesito caduto quasi nel vuoto; o meglio, che Canelli ha voluto giustificare affermando che il parere dei revisori è già stato espresso in precedenza. Tesi in ogni caso che ha destato non pochi malumori fra i banchi della minoranza e che ha di fatto aperto il dibattito nel corso del quale due capigruppo delle forze di maggioranza, Michele Ragno per Fratelli d’Italia e Gaetano Picozzi per la Lega, hanno sostanzialmente rispedito al mittente le accuse, difeso l’operato del primo cittadino e dell’amministrazione, stigmatizzando il «poco costruttivo apporto dell’opposizione nell’aver voluto presentare oltre un centinaio di emendamenti».


In precedenza, al di là dei “numeri” del Bilancio snocciolati con la solita e straordinaria lucidità da Silvana Moscatelli, il sindaco aveva introdotto la discussione parlando di un Dup come strumento «non calato dall’alto, ma con una sua storia, che si aggiorna anno dopo anno, ma che possiede uno stretto collegamento con quelli precedenti».


Nel 2016, ha ricordato Canelli, «avevano annunciato programmi di medio termine sulla base di obiettivi che andavano oltre il nostro mandato e quindi uno degli elementi cardine è quello di un forte legame in un ottica di continuità». Un secondo «elemento caratterizzante e quello del programma elettorale, calibrato anche sull’attività amministrativa svolta nel corso del primo mandato; e poi ancora la ricerca di un giusto compromesso».


Però, ha specificato il primo cittadino, «non si tratta di un documento scritto sulla pietra, ma in continuo aggiornamento, con elementi che possono andare a migliorarlo. Appare evidente che il Dup sia una narrazione per linee programmatiche o obiettivi che chiunque può sindacare e non essere d’accordo. Quello che conta è l’impianto geerale, che va per obiettivi strategici». Poi un affondo nei confronti della minoranza: «Non ci sono rilievi da parte loro. Il centinaio di emendamenti mi stupiscono, perché pur contenendo spunti anche condivisibili, vanno unicamente a sindacare su frasi. Troppo facile. Sono i numeri e le risorse che consentono di amministrare; se dietro l’idea non ci sono le risorse, l’idea stessa vale poco. Da qui le mie perplessità nella mediocrità dello sforzo emendativo da parte della minoranza».

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Luca Mattioli

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