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Dal decreto “aiuti bis” 10 milioni per interventi a favore delle zone montane senza copertura televisiva

Con questo provvedimento Palazzo Chigi ha recepito una richiesta del Pd attraverso il parlamentare ossolano Borghi e il collega De Menech, che avevano avanzato al Mise dopo della denuncia sollevata dall'Uncem e da numerosi sindaci di Comuni montani colpiti dall'assenza di segnalle tv

Per i Comuni montani alle prese con problemi riguardanti la ricezione del segnale televisivo è in arrivo un aiuto da parte del Governo. Palazzo Chigi infatti, nell’ambito del decreto “aiuti bis”, ha stanziato una somma di 10 milioni di euro «per assicurare interventi a favore delle zone montane rimaste senza copertura televisiva a seguito dei meccanismi di switch-off che non avevano assicurato la ricezione del segnale in molte aree montane del nostro Paese». Lo ha detto il deputato ossolano “dem” Enrico Borghi che, insieme al collega bellunese Roger De Menech, hanno sollecitato l’esecutivo su proposta dello stesso Pd. Richiesta avanzata al Ministero dello Sviluppo economico all’indomani della denuncia sollevata dall’Uncem (Unione nazionale comunità ed enti montani), oltre che da numerosi sindaci di Comuni montani colpiti dall’assenza del segnale televisivo.


Nello specifico, vengono stanziati 7,5 milioni di euro per l’innalzamento fino a 50 euro del bonus tv per l’acquisto di apparati satellitari di ricezione della televisione, e 2,5 milioni per l’adeguamento degli impianti di trasmissione che sono autorizzati alla riattivazione in quanto non soggetti a interferenze.


«Siamo soddisfatti dell’intervento del Governo – ha commentato Borghi – che ha giustamente ripristinato condizioni di uguaglianza tra i nostri cittadini che erano state messe in discussione, e ringraziamo in particolare la sottosegretaria al Mise Anna Ascani che si è immediatamente attivata dopo la nostra istanza per raggiungere questo risultato che garantirà la continuità della fruizione del programmi televisivi nelle aree montane».


Le modalità operative del provvedimento e le procedure di attuazione dovranno essere stabilite in un apposito decreto che il Mise dovrà emanare entro 30 giorni, di concerto con il Ministero dell’Economia.

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Luca Mattioli

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