Scarabocchi entra nel vivo e il Broletto diventa un laboratorio a cielo aperto

Dopo l'incontro di ieri con Telmo Pievani, un fine settimana dedicato alle mani tra arte, fantasia e infanzia

Dopo la serata inaugurale di ieri all’Arengo del Broletto con il divulgatore Telmo Pievani, Scarabocchi. Il mio primo festival entra ne cuore nel programma per un fine settimana (sabato 13 e domenica 14 settembre) tutto dedicato ai più giovani ma con appuntamenti anche per gli adulti.

L’ottava edizione, dal titolo U-mani, a cura come sempre di Fondazione Circolo dei lettori e Doppiozero, prende forma attorno alle mani, straordinario strumento evolutivo. Le mani sono tutto e da lì comincia tutto: dal senso del tatto alla scrittura, dalla carezza alla presa, dalla costruzione alla distruzione. Senza le mani non saremmo diventati ciò che siamo e se esiste un luogo dove le mani si esprimono con libertà e immaginazione, è proprio quello dell’infanzia e della creazione artistica: le mani dei bambini e quelle degli artisti si assomigliano, capaci entrambe di esplorare, disegnare, costruire, sbagliare, reinventare.

Gli spazi del Broletto si aprono così al disegno condiviso di grandi e piccoli, diventando uno spazio dove bambini e adulti si incontrano tra segni, immagini e gesti creativi. Tra gli incontri più attesi, quelli con due maestri italiani della pittura e del disegno: Lorenzo Mattotti, che racconta le sue Nuages, la linea fragile, una raccolta di disegni in bianco e nero, nati da una scrittura automatica, libera, imperfetta, e Tullio Pericoli, che dialoga con il saggista e docente Giuseppe Di Napoli. L’artista visiva Elisa Seitzinger è invece protagonista di un confronto con la palmreader Angie Soleluna sulle valenze estetiche e comunicative della mano.

Accanto agli incontri, un ricco calendario di laboratori anima il cortile e il del Broletto: per gli adulti, le attività con l’artista visivo e autore di graphic novel Stefano Ricci, la poetessa e traduttrice Iolanda Stocchi, l’artista e formatrice nelle arti visive Giovanna Durì, lo scrittore e antropologo Matteo Meschiari, con una lezione sulle mani come strumenti di coscienza, lo storico dell’arte Claudio Franzoni sulla mano come azione, l’artigiana della carta e rilegatrice Sandra Cisterna, il cuoco e narratore gastronomico Chef Ojisan (Carlo Mele), con un’esperienza tra cucina e racconto, l’artista e illustratrice Paola Lenarduzzi, con un laboratorio dedicato al collage, e l’artista visiva e autrice Ilaria Ruggeri, con un laboratorio di visioni poetiche attraverso tecniche miste. Per bambine e bambini, il festival propone laboratori con l’illustratore e formatore Alberto Pistola, le educatrici Patrizia Virtuoso e Roberta Villa, l’artista e mediatrice culturale Raffaella Castagna, l’illustratore e animatore culturale Bruno Testa – all’interno delle attività curate dall’Associazione Ri-nascita, l’artista visivo e autore Daniele Catalli, l’artista e ceramista Chiara Casorati, l’artista e formatore Alessandro Bonaccorsi, l’illustratore e fumettista Pierpaolo Rovero, l’illustratore e autore per l’infanzia Marco Paschetta, l’illustratrice Margherita Mattotti, l’educatrice e ideatrice dell’improdisegno Patrizia Comino e l’artista urbano e illustratore Ale Puro. Non mancano proposte che ampliano lo sguardo e stimolano i sensi: il laboratorio sulla lingua dei segni LIS, a cura dell’interprete e formatrice Stefania Natalicchio, invita a scoprire nuovi modi per comunicare attraverso il corpo e il gesto. L’artista e illustratrice Coquelicot Mafille guida invece un’esperienza di sperimentazione visiva collettiva, mentre il collettivo Niente da dire propone un laboratorio sulle tecniche pop-up e l’esplorazione di materiali multisensoriali, condotto dalla designer e illustratrice Viola Sanguinetti e dalla scenografa e visual artist Camilla Fasola.

Infine, l’appuntamento di chiusura di Scarabocchi è un incontro tra l’artista internazionale e showteller Arturo Brachetti e lo scrittore e direttore della Fondazione Circolo dei lettori Giuseppe Culicchia per un dialogo inedito sull’importanza delle mani e della fantasia nel dare forma alle idee. 

IL PROGRAMMA COMPLETO E’ CONSULTABILE QUI.

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Scarabocchi entra nel vivo e il Broletto diventa un laboratorio a cielo aperto

Dopo l’incontro di ieri con Telmo Pievani, un fine settimana dedicato alle mani tra arte, fantasia e infanzia

Dopo la serata inaugurale di ieri all’Arengo del Broletto con il divulgatore Telmo Pievani, Scarabocchi. Il mio primo festival entra ne cuore nel programma per un fine settimana (sabato 13 e domenica 14 settembre) tutto dedicato ai più giovani ma con appuntamenti anche per gli adulti.

L’ottava edizione, dal titolo U-mani, a cura come sempre di Fondazione Circolo dei lettori e Doppiozero, prende forma attorno alle mani, straordinario strumento evolutivo. Le mani sono tutto e da lì comincia tutto: dal senso del tatto alla scrittura, dalla carezza alla presa, dalla costruzione alla distruzione. Senza le mani non saremmo diventati ciò che siamo e se esiste un luogo dove le mani si esprimono con libertà e immaginazione, è proprio quello dell’infanzia e della creazione artistica: le mani dei bambini e quelle degli artisti si assomigliano, capaci entrambe di esplorare, disegnare, costruire, sbagliare, reinventare.

Gli spazi del Broletto si aprono così al disegno condiviso di grandi e piccoli, diventando uno spazio dove bambini e adulti si incontrano tra segni, immagini e gesti creativi. Tra gli incontri più attesi, quelli con due maestri italiani della pittura e del disegno: Lorenzo Mattotti, che racconta le sue Nuages, la linea fragile, una raccolta di disegni in bianco e nero, nati da una scrittura automatica, libera, imperfetta, e Tullio Pericoli, che dialoga con il saggista e docente Giuseppe Di Napoli. L’artista visiva Elisa Seitzinger è invece protagonista di un confronto con la palmreader Angie Soleluna sulle valenze estetiche e comunicative della mano.

Accanto agli incontri, un ricco calendario di laboratori anima il cortile e il del Broletto: per gli adulti, le attività con l’artista visivo e autore di graphic novel Stefano Ricci, la poetessa e traduttrice Iolanda Stocchi, l’artista e formatrice nelle arti visive Giovanna Durì, lo scrittore e antropologo Matteo Meschiari, con una lezione sulle mani come strumenti di coscienza, lo storico dell’arte Claudio Franzoni sulla mano come azione, l’artigiana della carta e rilegatrice Sandra Cisterna, il cuoco e narratore gastronomico Chef Ojisan (Carlo Mele), con un’esperienza tra cucina e racconto, l’artista e illustratrice Paola Lenarduzzi, con un laboratorio dedicato al collage, e l’artista visiva e autrice Ilaria Ruggeri, con un laboratorio di visioni poetiche attraverso tecniche miste. Per bambine e bambini, il festival propone laboratori con l’illustratore e formatore Alberto Pistola, le educatrici Patrizia Virtuoso e Roberta Villa, l’artista e mediatrice culturale Raffaella Castagna, l’illustratore e animatore culturale Bruno Testa – all’interno delle attività curate dall’Associazione Ri-nascita, l’artista visivo e autore Daniele Catalli, l’artista e ceramista Chiara Casorati, l’artista e formatore Alessandro Bonaccorsi, l’illustratore e fumettista Pierpaolo Rovero, l’illustratore e autore per l’infanzia Marco Paschetta, l’illustratrice Margherita Mattotti, l’educatrice e ideatrice dell’improdisegno Patrizia Comino e l’artista urbano e illustratore Ale Puro. Non mancano proposte che ampliano lo sguardo e stimolano i sensi: il laboratorio sulla lingua dei segni LIS, a cura dell’interprete e formatrice Stefania Natalicchio, invita a scoprire nuovi modi per comunicare attraverso il corpo e il gesto. L’artista e illustratrice Coquelicot Mafille guida invece un’esperienza di sperimentazione visiva collettiva, mentre il collettivo Niente da dire propone un laboratorio sulle tecniche pop-up e l’esplorazione di materiali multisensoriali, condotto dalla designer e illustratrice Viola Sanguinetti e dalla scenografa e visual artist Camilla Fasola.

Infine, l’appuntamento di chiusura di Scarabocchi è un incontro tra l’artista internazionale e showteller Arturo Brachetti e lo scrittore e direttore della Fondazione Circolo dei lettori Giuseppe Culicchia per un dialogo inedito sull’importanza delle mani e della fantasia nel dare forma alle idee. 

IL PROGRAMMA COMPLETO E’ CONSULTABILE QUI.

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