Eventi&Cultura

Mappatura e digitalizzazione del patrimonio librario. Per la Negroni un progetto da 660 mila euro

L'amministrazione comunale ha partecipato al bando del ministero della Cultura. Il sindaco: «Con o senza contributo il lavoro verrà portato a termine»

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Se si dovesse mettere in fila, si coprirebbe un percorso di 9 chilometri di cui 2 solo di volumi antichi. Tanto vale il patrimonio librario della Biblioteca Negroni che l’amministrazione comunale ha deciso di partecipare al bando del ministero della Cultura con un progetto che ammonta a 660 mila euro.

Il primo luogo il Comune ha affidato la rifunzionalizzazione degli spazi di Palazzo Negroni e Palazzo Vochieri allo studio di architettura Alterstudio Partners in modo da creare ambienti funzionali legati alle nuove esigenze del pubblico anche attraverso il coinvolgimento dei nuove categorie di utenti e l’implementazione delle auto studio.

«Un progetto cantierabile necessario alla ricerca di fondi di finanziamento per il programma di riorganizzazione dello sconfinato patrimonio bibliografico – spiega il sindaco Alessandro Canelli -. Ci sono volumi dal valore inestimabile a cui sarà data la giusta collocazione; in altri casi, ad esempio con i quotidiani, si procederà alla digitalizzazione per recuperare spazio fisico».

Il progetto comprende, dunque, la mappatura di libri e documenti posizionati su 9 mila metri di scaffali, tutti catalogati ma in molti casi abbandonati; la revisione e il restauro dei manoscritti, degli incunaboli e delle cinquecentine; la produzione di una guida ai fondi storici con schede di descrizione generale dei singoli fondi, la ricostruzione storica, segnalazione di unità particolari. Oltre a questo, l’istituzione di un sito internet con la messa in rete del patrimonio, la comunicazione attraverso canali social e un brand.

«I tempi del ministero sono lunghi – aggiunge Canelli – una risposta potrebbe arrivare agli inizi del 2022, ma non c’è nulla di certo. Se la richiesta di finanziamento verrà accettata, si procederà con il progetto; diversamente verranno trovate altre forme di contributo o provvederà il Comune con le proprie risorse, ma questo lavoro è necessario e sarà comunque portato a termine».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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