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Il racconto «dell’Angelo di Istanbul» tiene vivo il Giorno della memoria

Un docufilm proiettato a Novara e a Borgomanero che racconta come il futuro papa Giovanni XXIII salvò migliaia di ebrei in Turchia. Tutti gli altri appuntamenti a Novara e provincia

Prima di diventare “il papa buono”, Angelo Roncalli aveva condotto una vita altrettanto degna di nota. Durante la Seconda guerra mondiale, da delegato apostolico, era stato “l’Angelo di Istanbul”, così come ancora oggi lo definisce il Gran Rabbino di Turchia, Ishak Haleva, nel docufilm del regista Vincenzo Pergolizzi “L’ultimo degli U.boot e l’Angelo di Istanbul“, una ricostruzione ricca di testimonianze di chi ha vissuto quegli anni terribili modo diretto o dei discendenti che sono cresciuti con i loro racconti.

Una decina di storie tra cui anche quella riportata da Fritz Rubin Britmann, medico ebreo nato in una cantina di Vienna nel 1944, che ricostruisce la persecuzione subita da suo padre sottratto alla Gestapo grazie alla sorella Lanka Kanza che, sposata in seconde nozze a un ebreo turco, a Istanbul aveva incontrato Roncalli che aveva fama di essere uno zaddiq ovvero un Giusto.

Il documentario sarà proiettato in due occasioni promosse dall‘Istituto della Resistenza Piero Fornarain due occasioni: venerdì 26 gennaio alle 18 al Teatro San Lorenzo di viale Ferrucci a Novara e sabato 27 alle 16 a Villa Marazza a Borgomanero. L’introduzione è affidata a Mauro Velati, insegnante di Lettere al liceo classico e linguistico Carlo Alberto e studioso di papa Roncalli.

«In queste operazioni di salvataggio, Roncalli ha rischiato la vita più volte – spiega Velati -. Ma la sua capacità di intessere rapporti, l’avevano addirittura portato a stringere amicizia con il “nemico”, l’ambasciatore tedesco a Istanbul a cui ea riuscito a far firmare migliaia di certificati di espatrio per ebrei di passaggio in Turchia provenienti dai Balcani per raggiungere la Terrasanta facendoli figurare come pellegrini tedeschi. Si stima che la collaborazione tra il delegato apostolico, l’ambasciatore tedesco, l’ambasciata americana e l’agenzia ebraica in Turchia (allora Paese neutrale) abbia salvato la vita a circa 10/20 mila ebrei».

Il titolo non è casuale, aggiunge Velati: «Si riferisce proprio agli ebrei che sono riusciti a passare in Turchia come gli U-Boot, i sottomarini tedeschi, mentre l’Angelo di Istanbul, così definito Roncalli, gioca sul nome di battesimo».

DI SEGUITO TUTTI GLI ALTRI APPUNTAMENTI

TOTEM DELLA MEMORIA

Alle 11 di oggi, venerdì 26 gennaio, in piazza Santa Caterina, sarà inaugurato il Totem della Memoria con i saluti istituzionali delle autorità e la partecipazione di Mattia Busti, consigliere della Comunità ebraica di Vercelli per la sezione di Novara. Sarà la professoressa Anna Cardano a svolgere la relazione storica.

MUSICA AL TEATRO FARAGGIANA

Venerdì 26 gennaio, alle 21, al Teatro Faraggiana, andrà in scena “Alice, la pianista di Theresienstadt” con Elda Olivieri voce recitante, Rachel O’Brien mezzosoprano, Alice Baccalini pianoforte, una produzione EquiVoci Musicali. A cura della Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana in collaborazione con Dedalo musica

TREKKING URBANI SUL TEMA DELLA MEMORIA

Un’iniziativa speciale è stata pensata per le scuole: il Comune di Novara in collaborazione con l’USP, la Provincia di Novara, ATL, Istituto Storico della Resistenza, Anpi, Sermais e la Comunità Ebraica Vercelli, Novara e VCO, proporrà dei trekking urbani sul tema della Memoria, condotti da volontari e guide esperte dedicati alle scuole secondarie di primo e secondo grado. Ogni percorso avrà la durata di due ore e proporrà, dopo una breve introduzione storica sul periodo 1920-1945, un approfondimento su quanto avvenuto tra il 1938 e il 1945: persecuzioni, rappresaglie, deportazioni. Nel corso della passeggiata tra monumenti, targhe, cippi e lapidi saranno proposte brevi letture e discussioni guidate al fine di rendere il percorso più coinvolgente. La proposta si rivolge alle classi terze della scuola secondaria di I grado e alle scuole secondarie di II grado. Le visite gratuite si svolgeranno in orario mattutino o pomeridiano dal 29 gennaio al 6 marzo 2024.

CORO DI ALPINI ALL’ARENGO DEL BROLETTO

Venerdì 26 gennaio alle 21 concerto degli alpini all’Arengo del Broletto dal titolo “Non dimenticateci: fateci vivere ancora”, un racconto teatralizzato e corale scritto e diretto da Claudio Viviani, in ricordo degli Alpini in Russia durante la seconda guerra mondiale ed in particolare della Battaglia di Nikolajevka del 26 gennaio 1943.

La serata prende spunto dal libro che era stato pubblicato da don Aldo Del Monte, che poi sarebbe diventato vescovo di Novara), allora cappellano militare nella drammatica campagna di Russia. Nella rappresentazione verranno indossati costumi e divise originali donate dal Museo Storico Novarese “Aldo Rossini” che fornisce anche l’intera dotazione scenica di suppellettili ed elementi di attrezzeria.

Sono previsti interventi di Antonio Boin, Manuel Fortina, Lorena Girotti, Oxana Mykytyn e Jacopo Colombo, direttore del museo di Oleggio, e la partecipazione del Coro di Alpini “La Guandra” di Oleggio diretto dal Maestro Paolo Beretta.

SPAZIO NOVA TRA PALESTINA E ISRAELE

Lunedì 29 gennaio, alle 21, allo spazio nòva, intervento della studiosa Elisabetta Bozzi dell’ANPI di Magenta, che illustrerà “Operazione Aliyah Bet Il Campo A di Boffalora Sopra Ticino 1945 – 1948“, per l’emigrazione clandestina degli ebrei in Palestina prima della costituzione dello stato di Israele. L’ingresso è libero. A cura di ISRN in collaborazione con Sermais.

“IL TIPOGRAFO DI VICHY” IN BIBLIOTRA NEGRONI

Giovedì 1° febbraio alle 18 si inaugurano i “Giovedì letterari in biblioteca” di febbraio alla Biblioteca Negroni con “Il tipografo di Vichy” dell’autore novarese Marco Musazzi. Il romanzo è ambientato a Vichy nel 1942: Constantin Millon, tipografo, torna a casa turbato: è davvero questa la cosa giusta? Gli amici al bistrot sono sicuri di sì: senza ebrei staranno tutti meglio, ci saranno più lavoro e più soldi per tutti e la Francia sarà restituita ai francesi. Ma Constantin, che pure non si è mai interessato di politica, comincia a provare un sottile disagio, che infine esplode in aperta discussione con la moglie Rose quando la loro amata figlia, Jeannine, rivela di avere una carissima amica ebrea, Ester. Può continuare a frequentarla? Rose non ha dubbi: certo che no. Ma il marito esita, la piccola crepa che si è aperta nella sua mente si allarga via via che arrivano voci sul trattamento riservato agli ebrei. Finché Jeannine sparisce e il sospetto che sia stata presa insieme a Ester in un rastrellamento, e deportata in Germania, diventa pian piano certezza. È ancora possibile salvarla? Ora Constantin, l’uomo incapace di slanci e che si definisce «un pezzo degli scacchi dal colore incerto, né bianco né nero, un pezzo fuori dal gioco», è stato toccato dalla Storia e non può più restare a guardare. Deve agire. E l’incontro con un vecchio prete dalla fede vacillante sarà determinante per il suo futuro.

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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