Il Coccia lavora per un’orchestra regionale e apre l’autunno con il Museo Egizio di Torino

Inaugurazione sabato 24 settembre con l'orchestra sinfonica della Rai diretta da Tiany Lu, vincitrice del Premio Cantelli. Per il Barbablù di BArtok torna a Novara Deda Cristina Colonna

Il Coccia lavora per un’orchestra regionale e apre l’autunno con una serata piemontese. Dopo la piccola parentesi di giugno con la serata dei Corti e la Traviata al castello, il Teatro Coccia riapre le porte dopo il periodo di chiusura dovuto alla pandemia e durante il quale sono stati ultimati i lavori di restyling. Dodici gli spettacoli in cartellone fino al 31 dicembre, buona parte dei quali erano già stati annunciati all’inizio dell’estate.

Tra questi l’inaugurazione di venerdì 24 settembre, ma con una novità importante: sul podio salirà Tiany Lu, la giovane che l’anno scorso ha vinto il rinato Premio Cantelli a dirigere l’orchestra sinfonica della Rai; in programma l’Italiana e l’overture delle Ebridi di Mendelssohn, e L’Egiziano, concerto per pianoforte e orchestra di Saint Saens in occasione dei cento anni dalla morte del compositore francese. Ed è proprio grazie a questa esibizione che il Coccia ha dato vita a una collaborazione con il Museo Egizio di Torino. «In questo ultimo anno e mezzo abbiamo capito quanto sia importante lavorare fianco a fianco con gli altri enti – ha detto Paolo Motussi, responsabile marketing del museo -. Questo concerto ci ha servito lo spunto: Saint Saens ha vissuto in Egitto, durante il periodo di chiusura abbiamo avuto modo di digitalizzare tutto il patrimonio fotografico ritrovando in archivio immagini di metà Ottocento, quando l’Europa ha cominciato a scoprire l’Egitto, selezionando foto proprio del compositore che verranno proiettate durante la serata e che permetteranno al pubblico di capire l’ispirazione di Saint Saens durante la stesura dello spartito».

La collaborazione con il Museo prosegue anche oltre la serata del 24: chi acquisterà un biglietto per il Coccia, avrà avranno uno sconto sull’ingresso al museo: la tariffa intera sarà ridotta da 15 a 12 euro e quella del pacchetto famiglia (due adulti e due minori) da 30 a 28 euro.

E se questo connubio può dirsi già consolidato, un altro obiettivo è nelle intenzioni della direttrice del Teatro Corinne Baroni: «Dare vita a un’orchestra regionale formata da neodiplomati che possa diventare una Ico (Istituzioni Concertistiche Orchestrali) e viaggiare per l’Italia e l’Europa in una rete di collaborazioni con gli altri teatri di tradizione».

Durante la presentazione, il sindaco Alessandro Canelli ha elogiato il lavoro di innovazione e sperimentazione portato avanti da Baroni in questo augurandosi ricordando che incontrare il gusto dei novaresi è la mission più importante del Teatro. Anche l’assessore regionale alla Cultura Vittoria Poggio ha affermato che «la Regione vede nel Coccia un importante elemento di sviluppo culturale».

Il cartellone

Sabato 23 e domenica 24 ottobre andrà in scena Il castello di Barbablù di Bartok, in coproduzione con il Teatro di Jesi, e in versione ridotta a 23 elementi orchestrali a causa delle normative sul distanziamento. «Sarebbe impossibile avere in buca l’orchestra al completo – ha ricordato Baroni -. La riscrittura è stata affidata a due allievi dell’Accademia AMO, ma senza snaturare la partitura originale».

Lo spettacolo sarà l’occasione per il grande ritorno in città di Deda Cristina Colonna, regista novarese di fama internazionale, che allestirà l’opera. «È un’emozione tornare qui dove ho fatto il mio primo piccolo lavoro e spero che i novaresi sapranno apprezzarlo perché questo sarà il migliore Barbablù che potremo realizzare». A fianco a Colonna ci sarà un altro novarese, lo scenografo Matteo Capobianco, che con il Coccia ha già firmato diverse produzioni. Entrambi lavoreranno anche a Le ore delle spose, spettacolo propedeutico al Barbablù che in programma venerdì 8 e sabato 9 nelle stanze di Casa Bossi.

Judith sarà interpretata da Klara Kolonitis che al Coccia aveva già impersonato la meravigliosa Traviata del 2019.

Come già annunciato a giugno, sabato 30 ottobre torna la prosa con Anna Foglietta e Paola Minaccioni in L’attesa. Il Coccia ripropone poi le opere da camera I viaggi di Gulliver, domenica 7 novembre, e Cendrillon domenica 12 dicembre.

Due le opere contemporanee: Rapimenti d’amore sabato 20 novembre, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante, con Matteo Beltrami a dirigere l’orchestra dei Virtuosi Italiani; Un divorato cuore, mercoledì 1 e giovedì 2 dicembre, con la regia di Gioele Dix.

Si torna alla tradizione mercoledì 22 e giovedì 23 dicembre con La cambiale di matrimonio di Rossini realizzata dagli allievi del RossiniLab del conservatorio Cantelli (leggi qui).

Torna il Gran galà di San Silvestro, il 31 dicembre, con All that musical.

Info e biglietti cliccando QUI

[Da sinistra Colonna, Ravanelli, Baroni, Capobianco]

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Il Coccia lavora per un’orchestra regionale e apre l’autunno con il Museo Egizio di Torino

Inaugurazione sabato 24 settembre con l’orchestra sinfonica della Rai diretta da Tiany Lu, vincitrice del Premio Cantelli. Per il Barbablù di BArtok torna a Novara Deda Cristina Colonna

Il Coccia lavora per un’orchestra regionale e apre l’autunno con una serata piemontese. Dopo la piccola parentesi di giugno con la serata dei Corti e la Traviata al castello, il Teatro Coccia riapre le porte dopo il periodo di chiusura dovuto alla pandemia e durante il quale sono stati ultimati i lavori di restyling. Dodici gli spettacoli in cartellone fino al 31 dicembre, buona parte dei quali erano già stati annunciati all’inizio dell’estate.

Tra questi l’inaugurazione di venerdì 24 settembre, ma con una novità importante: sul podio salirà Tiany Lu, la giovane che l’anno scorso ha vinto il rinato Premio Cantelli a dirigere l’orchestra sinfonica della Rai; in programma l’Italiana e l’overture delle Ebridi di Mendelssohn, e L’Egiziano, concerto per pianoforte e orchestra di Saint Saens in occasione dei cento anni dalla morte del compositore francese. Ed è proprio grazie a questa esibizione che il Coccia ha dato vita a una collaborazione con il Museo Egizio di Torino. «In questo ultimo anno e mezzo abbiamo capito quanto sia importante lavorare fianco a fianco con gli altri enti – ha detto Paolo Motussi, responsabile marketing del museo -. Questo concerto ci ha servito lo spunto: Saint Saens ha vissuto in Egitto, durante il periodo di chiusura abbiamo avuto modo di digitalizzare tutto il patrimonio fotografico ritrovando in archivio immagini di metà Ottocento, quando l’Europa ha cominciato a scoprire l’Egitto, selezionando foto proprio del compositore che verranno proiettate durante la serata e che permetteranno al pubblico di capire l’ispirazione di Saint Saens durante la stesura dello spartito».

La collaborazione con il Museo prosegue anche oltre la serata del 24: chi acquisterà un biglietto per il Coccia, avrà avranno uno sconto sull’ingresso al museo: la tariffa intera sarà ridotta da 15 a 12 euro e quella del pacchetto famiglia (due adulti e due minori) da 30 a 28 euro.

E se questo connubio può dirsi già consolidato, un altro obiettivo è nelle intenzioni della direttrice del Teatro Corinne Baroni: «Dare vita a un’orchestra regionale formata da neodiplomati che possa diventare una Ico (Istituzioni Concertistiche Orchestrali) e viaggiare per l’Italia e l’Europa in una rete di collaborazioni con gli altri teatri di tradizione».

Durante la presentazione, il sindaco Alessandro Canelli ha elogiato il lavoro di innovazione e sperimentazione portato avanti da Baroni in questo augurandosi ricordando che incontrare il gusto dei novaresi è la mission più importante del Teatro. Anche l’assessore regionale alla Cultura Vittoria Poggio ha affermato che «la Regione vede nel Coccia un importante elemento di sviluppo culturale».

Il cartellone

Sabato 23 e domenica 24 ottobre andrà in scena Il castello di Barbablù di Bartok, in coproduzione con il Teatro di Jesi, e in versione ridotta a 23 elementi orchestrali a causa delle normative sul distanziamento. «Sarebbe impossibile avere in buca l’orchestra al completo – ha ricordato Baroni -. La riscrittura è stata affidata a due allievi dell’Accademia AMO, ma senza snaturare la partitura originale».

Lo spettacolo sarà l’occasione per il grande ritorno in città di Deda Cristina Colonna, regista novarese di fama internazionale, che allestirà l’opera. «È un’emozione tornare qui dove ho fatto il mio primo piccolo lavoro e spero che i novaresi sapranno apprezzarlo perché questo sarà il migliore Barbablù che potremo realizzare». A fianco a Colonna ci sarà un altro novarese, lo scenografo Matteo Capobianco, che con il Coccia ha già firmato diverse produzioni. Entrambi lavoreranno anche a Le ore delle spose, spettacolo propedeutico al Barbablù che in programma venerdì 8 e sabato 9 nelle stanze di Casa Bossi.

Judith sarà interpretata da Klara Kolonitis che al Coccia aveva già impersonato la meravigliosa Traviata del 2019.

Come già annunciato a giugno, sabato 30 ottobre torna la prosa con Anna Foglietta e Paola Minaccioni in L’attesa. Il Coccia ripropone poi le opere da camera I viaggi di Gulliver, domenica 7 novembre, e Cendrillon domenica 12 dicembre.

Due le opere contemporanee: Rapimenti d’amore sabato 20 novembre, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante, con Matteo Beltrami a dirigere l’orchestra dei Virtuosi Italiani; Un divorato cuore, mercoledì 1 e giovedì 2 dicembre, con la regia di Gioele Dix.

Si torna alla tradizione mercoledì 22 e giovedì 23 dicembre con La cambiale di matrimonio di Rossini realizzata dagli allievi del RossiniLab del conservatorio Cantelli (leggi qui).

Torna il Gran galà di San Silvestro, il 31 dicembre, con All that musical.

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[Da sinistra Colonna, Ravanelli, Baroni, Capobianco]

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore