A parlare è Alessandro Minello, docente di Economia e Politica Industriale ed Economia Internazionale a Ca' Foscari. Ma il colosso dell'e-commerce smentisce: «I numeri annunciati sono a tempo indeterminato»
«Su Amazon i dati sono inconfutabili». Cosa accadrà ad Agognate?. Il convegno promosso la scorsa la settimana dall’Ente bilaterale terziario Novara e Vco dal titolo “Amazon e i poli logistici” ha generato qualche polemica sui numeri di posti di lavoro a tempo indeterminato del nuovo polo di Agognate esposti nella relazione di Alessandro Minello, docente di Economia e Politica Industriale ed Economia Internazionale all’università Ca’ Foscari di Venezia e coordinatore scientifico del Centro studi sul terziario del Piemonte Nord, e quelli comunicati da Amazon prima e durante l’inaugurazione del centro a un passo dall’uscita autostradale.
«Per stilare un quadro di quella che potrebbe essere la situazione ad Agognate, abbiamo analizzato i dati di altre sette centri Amazon, al di là delle dichiarazioni rilasciate dall’azienda stessa, dai sindacati e dalle amministrazioni comunali. Non siamo contro a o favore: il nostro lavoro non si basa su giudizi, ma su numeri inconfutabili e questo è il concetto di base – spiega a La Voce il professor Minello -. Nel nostro studio, abbiamo calcolato le assunzioni e le cessazioni di setti poli logistici Amazon attraverso le comunicazioni obbligatorie, ovvero quelle trasmissioni che le aziende devono inviare all’Inps o alle Agenzie regionali del lavoro nel momento in cui assumono o licenziano, indicando anche la mansione del lavoratore. Seguendo l’andamento applicato dall’azienda in tutti e sette i centri analizzati nel nostro studio, in particolare Torrazza Piemonte e Vercelli dove il saldo tra assunzioni e cessazioni è stato del 30%, l’ipotesi su Novara è la seguente: a fronte di 900 assunzioni previste e delle conseguenti cessazioni, il saldo è di 270/300 contratti a tempo indeterminato. Anche ad Agognate si lavorerà su tre turni, ciò significa circa 300 persone per ogni turno per un totale di 900. Se invece i 900 posti annunciati saranno a tempo indeterminato, allora significerà che le persone impiegate dovranno essere circa 2700, ma questo Amazon non l’ha mai detto, ha sempre solo parlato di 900».
In conclusione: «Non posso dire che nel polo di Agognate non potranno esserci effettivamente 900 contratti a tempo indeterminato, ma se sarà così vuol dire che Amazon si comporterà diversamente da come si è comportata fino a oggi in tutti gli altri centri – afferma Minello -. Tutte le previsioni possono essere smentite o confermate, ma se parliamo di numeri e statistiche è necessario proiettare nel futuro quello che è successo nel passato».
Da parte sua il colosso dell’e-commerce conferma i numeri già comunicati in passato: «Il Piemonte rappresenta un’area strategica per Amazon come dimostrato ulteriormente dall’annuncio del nuovo centro di Novara – afferma Salvatore Schembri Volpe, amministratore delegato di Amazon Italia Logistica -. Per Agognate abbiamo previsto un investimento di oltre 150 milioni di euro; il centro sarà operativo a partire dal prossimo autunno e costituirà un rilevante fattore di crescita economica e occupazionale per il territorio, creando oltre a 900 posti di lavoro a tempo indeterminato in tre anni. Generalmente l’80% dei dipendenti vive a non più di 30 minuti di auto dal magazzino. Il sito sarà dotato dell’avanzata tecnologia Amazon Robotics con un’attenzione particolare alla salute e al benessere dei dipendenti. Questa tecnologia rappresenta solo l’ultima di una lunga serie di innovazioni introdotte da Amazon per supportare il lavoro svolto dagli operatori di magazzino e che consente di ridurre i tempi di percorrenza portando gli scaffali direttamente alla loro postazione».
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