Cinque anni tra pandemia, crisi e “ciclone Trump”: la Camera di commercio presenta il bilancio di mandato

Al castello illustrati risultati e progetti del primo lustro dell’ente. Il presidente Ravanelli: «dazi hanno minato certezze che pensavamo consolidate»

Cinque anni attraversati da una pandemia, da guerre alle porte dell’Europa, da mutamenti sociali ed economici profondi. È dentro questo scenario che la Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte ha dovuto costruire il proprio percorso dal 21 dicembre 2020 a oggi. Un lustro che il presidente Fabio Ravanelli ha ripercorso questa mattina al castello, in occasione dell’evento dedicato alla presentazione del bilancio di mandato.

Proprio Ravanelli ha aperto il suo intervento con un passaggio netto sul contesto globale: «Il ciclone Trump e il ritorno dei dazi hanno minato certezze che pensavamo consolidate, mentre la rivoluzione dell’intelligenza artificiale sta stravolgendo l’economia. Non possiamo permetterci pessimismo: in un mondo dove l’intero Piemonte equivale alle dimensioni di un paio di quartieri di Shanghai, unirsi e fare sistema non è un’opzione ma una necessità». Una frase che sintetizza bene lo spirito con cui la Camera, nata dall’accorpamento delle Camere di quadrante, ha cercato di muoversi tra emergenze e nuove opportunità.

Il bilancio presentato racconta un’attività intensa e concreta. Oltre 3 milioni di euro sono stati erogati in contributi tramite bandi, mentre più di 21mila imprenditori e lavoratori hanno partecipato ai percorsi formativi su digitale, internazionalizzazione, sostenibilità e certificazione delle competenze. Sul fronte dell’innovazione, oltre 4.200 persone hanno preso parte agli incontri dedicati alla digitalizzazione, sostenuti da 1,35 milioni di euro in contributi, come illustrato dalla vice direttrice di InfoCamere, Antonella Panella, intervenuta sul ruolo dell’intelligenza artificiale nei servizi alle imprese.

Un impegno altrettanto significativo ha riguardato la sostenibilità, con 700mila euro di incentivi economici e progetti mirati a supportare le certificazioni ambientali e l’efficientamento energetico. Sul versante dell’export, l’ente ha mobilitato 550mila euro di contributi e coinvolto 1.600 partecipanti in percorsi dedicati, grazie anche all’attività dell’Azienda Speciale Fedora.

Centrale anche la promozione del territorio, con il progetto “Vivi Alto Piemonte”, pensato per raccontare un’area integrata ai viaggiatori attraverso contenuti multimediali, campagne digitali, collaborazioni con influencer e strumenti dedicati agli operatori turistici. Un lavoro che si somma alla partecipazione a progetti internazionali per un valore complessivo di 4,8 milioni di euro intercettati.

Il bilancio è stato accompagnato dai saluti istituzionali del presidente di Unioncamere nazionale, Andrea Prete, e di quello regionale, Gianpaolo Coscia, che ha parlato di un Piemonte divenuto «modello nazionale grazie alla compattezza e alla capacità di lavorare come sistema». L’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Tronzano, nel suo intervento, ha ribadito il ruolo centrale del quadrante nord-orientale del Piemonte: «Se Silicon Box arrivasse, cambierebbe il volto del tessuto produttivo regionale. E se la trattativa è arrivata a un passo dal traguardo lo si deve anche al sindaco di Novara, Alessandro Canelli».

È intervenuto anche il presidente della Provincia Marco Caccia, ricordando una crescita economica accompagnata però da «forti penalizzazioni nei trasferimenti e nel personale», e lo stesso sindaco Canelli ha espresso gratitudine per «un lavoro che ha portato risultati tangibili al territorio». Chiudendo la presentazione, il segretario generale camerale Gianpiero Masera ha voluto sottolineare il ruolo dei dipendenti della Camera: «L’efficacia di questi anni nasce anche dal loro impegno. Abbiamo investito molto sulla formazione interna e continueremo a farlo».

Una presentazione che racconta di un territorio chiamato a restare competitivo in un mondo che cambia rapidamente e che, nelle parole di Ravanelli, deve «continuare a credere nel valore della cultura d’impresa, parte essenziale della nostra vita civile ed economica».

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Immagine di Luca Galuppini

Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.