Urla dal balcone frasi in arabo poi aggredisce i carabinieri: arrestato a Pernate

Lo sentono urlare dal balcone frasi senza senso, per lo più in lingua araba, e spaventati chiamano il 112. Quando arrivano i militari l’uomo rifiuta di fornire i documenti e cerca di aggredirli. È successo qualche giorno fa a Pernate dove è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale A.A.F.A, quarantottenne originario delle Yemen, già noto alle forze dell’ordine.

Pare che da tempo l’uomo creasse disturbo e molestie ai residenti del palazzo dove è domiciliato, che sono ormai esasperati e non sanno più come gestire la situazione. Fra l’altro il quarantottenne non è nuovo a comportamenti aggressivi nei confronti delle forze dell’ordine: nel maggio dello scorso anno, durante un normale intervento su strada, una pattuglia dell’Arma se l’era trovato improvvisamente in messo alla carreggiata, col rischio di provocare incidenti.

Era stato invitato a spostarsi e lui aveva reagito con minacce: «Vi ammazzo», «Non rompete». Era stato quindi arrestato una prima volta.

Ora la seconda resistenza: alla convalida, il giudice ha stabilito il divieto di dimora in città in attesa della direttissima, fissata per il 22 ottobre.

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Urla dal balcone frasi in arabo poi aggredisce i carabinieri: arrestato a Pernate

Lo sentono urlare dal balcone frasi senza senso, per lo più in lingua araba, e spaventati chiamano il 112. Quando arrivano i militari l’uomo rifiuta di fornire i documenti e cerca di aggredirli. È successo qualche giorno fa a Pernate dove è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale A.A.F.A, quarantottenne originario delle Yemen, già noto alle forze dell’ordine.

Pare che da tempo l’uomo creasse disturbo e molestie ai residenti del palazzo dove è domiciliato, che sono ormai esasperati e non sanno più come gestire la situazione. Fra l’altro il quarantottenne non è nuovo a comportamenti aggressivi nei confronti delle forze dell’ordine: nel maggio dello scorso anno, durante un normale intervento su strada, una pattuglia dell’Arma se l’era trovato improvvisamente in messo alla carreggiata, col rischio di provocare incidenti.

Era stato invitato a spostarsi e lui aveva reagito con minacce: «Vi ammazzo», «Non rompete». Era stato quindi arrestato una prima volta.

Ora la seconda resistenza: alla convalida, il giudice ha stabilito il divieto di dimora in città in attesa della direttissima, fissata per il 22 ottobre.

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