Un filo di accoglienza e cultura unisce ospedale, biblioteca e territorio: il progetto Abio alla pediatria di Novara

In collaborazione con la biblioteca Negroni, il comune di Novara e la casa editrice Minibombo

Un filo fatto di accoglienza, cultura e sorrisi collega la biblioteca Negroni, l’ospedale Maggiore e diverse articolazioni del reparto di pediatria sul territorio. È il progetto promosso da Abio Novara, in collaborazione con la biblioteca civica, la casa editrice Minibombo e il sistema BANT, che porta tra i reparti pediatrici i personaggi dei libri, trasformando la lettura in un’esperienza di vicinanza e calore umano.

«Conosco il reparto di pediatria dell’ospedale ed è un reparto di eccellenza nazionale grazie al lavoro dei professionisti che ci lavorano e di Abio che sottraggono tempo ai loro affetti per dedicarlo ad altri» ha esordito l’assessore alla Cultura del comune di Novara Luca Piantanida che ha aggiunto «per questo abbiamo deciso di regalare momenti di gioia sostenendo questo progetto di promozione della lettura e di accoglienza dei piccoli pazienti in ospedale».

Accoglienza che secondo la professoressa Ivana Rabbone, direttrice del reparto di Pediatria è «elemento centrale nel percorso di cura, perché il paziente, soprattutto il bambino, ha bisogno di sentirsi accolto in ospedale». Rabbone ha anche aggiunto «Dove c’è un bambino, deve esserci un ambiente sereno e stimolante. Questo progetto è un esempio concreto di come accoglienza, cultura e tecnologia possano unirsi per creare benessere».

A spiegare la genesi dell’iniziativa è stata Stefania Provenzano, volontaria di Abio Novara: «Da quando abbiamo iniziato lo scorso anno, abbiamo costruito una rete per promuovere la cultura e la crescita. ABIO ha fatto sì che i personaggi “uscissero” dai libri della biblioteca per arrivare in ospedale. Abbiamo creato un filo che tocca diversi punti del territorio: non solo il reparto di Pediatria, ma anche il San Giuliano e il centro Ipazia, dove c’è l’allergologia. I personaggi dei libri, che i bambini conoscono grazie ad altri progetti come “Nati per Leggere” e alle letture in reparto, sono ora parte dell’ambiente ospedaliero, pronti ad accogliere i piccoli pazienti».

Paolo Testori, direttore della biblioteca Negroni, ha ricordato che l’iniziativa fa parte di un più ampio progetto di welfare territoriale: «L’obiettivo è connettere biblioteca e ospedale, offrendo esperienze culturali anche nei momenti di fragilità. Abbiamo creato una storia animata in cui un orso, una talpa, una tartaruga, un cane, un gatto e un castoro escono dai libri della biblioteca Negroni per popolare i reparti pediatrici e ritrovarsi nella saletta ABIO, allestita con libri e letture dedicate». Per Silvia Borando, autrice e editrice di Minibombo, «il libro è uno strumento straordinario per creare complicità e collaborazione». Le storie diventano così un ponte tra operatori sanitari, volontari, genitori e bambini, favorendo il dialogo e la serenità in reparto.

A concludere l’incontro è stata Antonella Brianza, presidentessa di Abio Novara, che ha voluto ringraziare tutti per l’impegno e la passione: «Dietro a ogni progetto c’è tanto lavoro e tanto amore. È bello festeggiare non solo il risultato, ma anche i valori che lo animano. Si sente che qui si lavora per il benessere dei più piccoli, e questo non è scontato». Brianza ha poi ricordato che questo sarà il suo ultimo evento come presidente, in vista delle elezioni del nuovo consiglio a fine mese: «Il momento è giusto e la squadra è fortissima. È bello lasciare il testimone a chi continuerà questo percorso con la stessa passione».

Un progetto che unisce cultura, accoglienza e comunità, dimostrando che, anche in ospedale, un libro può diventare una carezza.

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Immagine di Luca Galuppini

Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Un filo di accoglienza e cultura unisce ospedale, biblioteca e territorio: il progetto Abio alla pediatria di Novara

In collaborazione con la biblioteca Negroni, il comune di Novara e la casa editrice Minibombo

Un filo fatto di accoglienza, cultura e sorrisi collega la biblioteca Negroni, l’ospedale Maggiore e diverse articolazioni del reparto di pediatria sul territorio. È il progetto promosso da Abio Novara, in collaborazione con la biblioteca civica, la casa editrice Minibombo e il sistema BANT, che porta tra i reparti pediatrici i personaggi dei libri, trasformando la lettura in un’esperienza di vicinanza e calore umano.

«Conosco il reparto di pediatria dell’ospedale ed è un reparto di eccellenza nazionale grazie al lavoro dei professionisti che ci lavorano e di Abio che sottraggono tempo ai loro affetti per dedicarlo ad altri» ha esordito l’assessore alla Cultura del comune di Novara Luca Piantanida che ha aggiunto «per questo abbiamo deciso di regalare momenti di gioia sostenendo questo progetto di promozione della lettura e di accoglienza dei piccoli pazienti in ospedale».

Accoglienza che secondo la professoressa Ivana Rabbone, direttrice del reparto di Pediatria è «elemento centrale nel percorso di cura, perché il paziente, soprattutto il bambino, ha bisogno di sentirsi accolto in ospedale». Rabbone ha anche aggiunto «Dove c’è un bambino, deve esserci un ambiente sereno e stimolante. Questo progetto è un esempio concreto di come accoglienza, cultura e tecnologia possano unirsi per creare benessere».

A spiegare la genesi dell’iniziativa è stata Stefania Provenzano, volontaria di Abio Novara: «Da quando abbiamo iniziato lo scorso anno, abbiamo costruito una rete per promuovere la cultura e la crescita. ABIO ha fatto sì che i personaggi “uscissero” dai libri della biblioteca per arrivare in ospedale. Abbiamo creato un filo che tocca diversi punti del territorio: non solo il reparto di Pediatria, ma anche il San Giuliano e il centro Ipazia, dove c’è l’allergologia. I personaggi dei libri, che i bambini conoscono grazie ad altri progetti come “Nati per Leggere” e alle letture in reparto, sono ora parte dell’ambiente ospedaliero, pronti ad accogliere i piccoli pazienti».

Paolo Testori, direttore della biblioteca Negroni, ha ricordato che l’iniziativa fa parte di un più ampio progetto di welfare territoriale: «L’obiettivo è connettere biblioteca e ospedale, offrendo esperienze culturali anche nei momenti di fragilità. Abbiamo creato una storia animata in cui un orso, una talpa, una tartaruga, un cane, un gatto e un castoro escono dai libri della biblioteca Negroni per popolare i reparti pediatrici e ritrovarsi nella saletta ABIO, allestita con libri e letture dedicate». Per Silvia Borando, autrice e editrice di Minibombo, «il libro è uno strumento straordinario per creare complicità e collaborazione». Le storie diventano così un ponte tra operatori sanitari, volontari, genitori e bambini, favorendo il dialogo e la serenità in reparto.

A concludere l’incontro è stata Antonella Brianza, presidentessa di Abio Novara, che ha voluto ringraziare tutti per l’impegno e la passione: «Dietro a ogni progetto c’è tanto lavoro e tanto amore. È bello festeggiare non solo il risultato, ma anche i valori che lo animano. Si sente che qui si lavora per il benessere dei più piccoli, e questo non è scontato». Brianza ha poi ricordato che questo sarà il suo ultimo evento come presidente, in vista delle elezioni del nuovo consiglio a fine mese: «Il momento è giusto e la squadra è fortissima. È bello lasciare il testimone a chi continuerà questo percorso con la stessa passione».

Un progetto che unisce cultura, accoglienza e comunità, dimostrando che, anche in ospedale, un libro può diventare una carezza.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.